Migranti, Minniti: “Non ci sono le condizioni per lo stato d’emergenza”

ROMA. – “Né il ministero né il governo ritengono ci siano le condizioni” per dichiarare lo stato di emergenza umanitaria. La risposta deve essere “strutturale”. E’ netto il ministro dell’Interno Marco Minniti sull’ipotesi evocata in questi giorni di fronte al flusso dei migranti. Lo ha fatto al question time replicando a un’interrogazione di Renato Brunetta, Forza Italia, in una giornata segnata da episodio destinato a rinfocolare le polemiche: un immigrato è stato scarcerato dopo il tentativo di accoltellare un agente alla stazione di Milano.

Il titolare il Viminale ha avuto una riunione con i prefetti che ha visto in agenda anche la questione migranti. Poi vedrà l’Anci: i sindaci sono il terminale sul territorio, ma “meno della metà dei Comuni, 3.153 – rileva Minniti – fa accoglienza”.

Le resistenze locali sono un tassello inevitabile di questa difficile partita, anche perché non tutti i territori sono uguali. Lo provano i timori emersi a Civitavecchia per la possibile apertura di un hotspot. Ipotesi archiviata dal sindaco Antonio Cozzolino, M5s: “Non si farà, ce l’hanno assicurato. Il prefetto Morcone ha detto che era stato fatto solo un sopralluogo per verificare la possibilità ma ci ha ribadito testualmente: non ci pensiamo proprio”.

L’altro fronte sono i salvataggi mare e i rapporti con le Organizzazioni non governative. Il 25 al Viminale ci sarà un incontro con le Ong per discutere il codice di condotta, un testo, sottolinea Minniti, che “non è iniziativa estemporanea del governo, ma è in linea con le deliberazioni del parlamento”.

Il confronto non si annuncia facile. Save the Children annuncia che chiederà chiarimenti sull’impegno di non effettuare trasbordi e di ricevere a bordo, su richiesta, funzionari di polizia giudiziaria. Dopo giorni di malumori legati al possibile rilascio ai migranti di visti temporanei per raggiungere altri paesi europeo, scende, invece, la tensione con l’Austria, che aveva minacciato di chiudere il Brennero : “Continueremo a garantire il massimo della sicurezza”, ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano, che già aveva chiarito ufficialmente come quest’ipotesi non fosse mai stata sul tavolo del governo. E finora la Ue non ha ricevuto da Vienna nessuna notifica Schengen per bloccare il confine.

Un capitolo delicato è quello delle espulsioni degli irregolari. Proprio nel corso del question time Minniti ha risposto a un’interrogazione che ha sollevato dubbi sull’efficienza in Italia di questo meccanismo e ha fornito dei dati, garantendo il massimo impegno su questo punto: dal primo gennaio alla metà di luglio sono stati individuati 25mila irregolari, il 19,45% in più rispetto allo scorso anno, e sono stati allontanati 12.206 soggetto (+27,2%). Ci sono state inoltre 65 espulsioni per motivi di sicurezza nazionale, contro le 34 dello stesso periodo del 2016.