Mud: “Lo sciopero un successo”. Presidente Maduro: “Un fallimento”

CARACAS.- Nonostante la violenza con la quale hanno nuovamente agito le forze dell’Ordine, e le minacce di espropri da parte del governo, il “Paro Civico” di 24 ore convocato dal Tavolo dell’Unità Democratica è stato un successo. La capitale del Paese, ma anche le altre città, hanno mostrato un aspetto che Capriles ha saputo definire con precisione:
– Sembra l’indomani del 31 dicembre. Solo il primo gennaio Caracas è così silenziosa e tranquilla.
la deputata Delsa Solorzano ha informato che alle tre del pomeriggio almeno il 95 per cento del Paese aveva aderito allo sciopero.
– E’ un successo – ha esultato -. Un vero successo. Il Paese si è fermato per protestare contro l’Assemblea Nazionale Costituente.
La deputata ha anche fatto notare che “la metropolitana ha lavorato normalmente ma con scarsa affluenza di cittadini”.
– Le strade sono deserte – ha quindi sottolineato.

L’esponente del Tavolo dell’Unità Democratica ha fatto anche un bilancio delle manifestazioni di protesta represse con estrema violenza da Polizia e Guardia Nazionale sottolineando i danni alla proprietà privata arrecati dal vandalismo di alcuni agenti. E, infatti, sono tante le denunce di abusi commessi dalla Polizia e dalla Guardia Nazionale che, stando ai video amatoriali che circolano sulla rete, distruggono automobili, inveiscono contro la cittadinanza e sparano granate lacrimogene non solo contro i manifestanti ma anche agli appartamenti, nei rioni dove la protesta è più impetuosa.
Parte del successo dello sciopero di 24 ore è da attribuire alla paralizzazione del trasporto pubblico che ha deciso di aderire all’iniziativa del Tavolo dell’Unità Democratica, per reclamare l’incremento nella tariffa del servizio. Piccole aziende e commercianti, invece, hanno sfidato le minacce del governo. Il presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, infatti, aveva annunciato l’applicazione di sanzioni contro le aziende che avessero aderito allo sciopero generale. ‘
– Una sospensione delle attività che non sia in regola con la legge comporta sanzioni – aveva detto il ministro del Lavoro, Nestor Ovalles, in un’intervista televisiva -. Se dobbiamo applicare queste sanzioni allora lo faremo, con rigore ed energia.
Ovalles, poi, ha definito ”irresponsabile” convocare scioperi ”che non sono contemplati dal diritto del lavoro”.
Gruppi mobili di ispettori ha controllato in varie regioni del paese soprattutto le grandi aziende produttrici di alimento che non hanno potuto fare a meno di lavorare.
Il presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, ha definito lo sciopero generale un fallimento e sostenuto che 700 grandi aziende hanno aperto e lavorato normalmente.
Nonostante il carattere pacifiche dello sciopero, la repressione, l’intervento delle forze dell’Ordine e la presenza dei “colectivos” hanno provocato numerosi feriti e arresti. A Los Teques, un giovane di 24 anni, Ronney Tejera, è stato assassinato da una banda di motociclisti, in uniforme nero, che ha sparato sulla folla che manifestava. Altre quattro persone sono state ferite, due di queste parenti del giovane Tejera. Alfredo Romero, direttore del Foro Penal Venezolano (Ong che si occupa della difesa di coloro che sono vittime della violenza di Stato), ha informato che fino alle ore 15 erano stati arrestate circa 80 persone, in particolare negli stati Zulia, Anzoategui, Nueva Esparta. Sucre e nella capitale.