Berlusconi lavora a “contenitore” del Centro, servirà per i voti del Sud

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

ROMA. – Recuperare i consensi del Meridione. I numeri sulla scrivania di palazzo Grazioli parlano chiaro: è il Sud l’area in cui Forza Italia registra la maggiore emorragia di voti ed è lì che Silvio Berlusconi ha deciso di concentrare l’attenzione. Il lavoro è iniziato ormai da diverse settimane e le dimissioni di Enrico Costa sono il segnale dei movimenti in atto al centro. Certo Costa, che rappresenterebbe uno dei protagonisti del nuovo contenitore, non ha nulla a che vedere con il Meridione, ma molti altri interessati all’idea (tutti sparpagliati nei vari cespugli dell’area centrista) hanno ancora le loro roccaforti elettorali al sud.

L’idea prospettata al Cavaliere è quella di costruire un nuovo contenitore da affiancare a Forza Italia che ancora di più vedrebbe rafforzato il suo ruolo di traino per l’ala moderata. In questo modo – viene spiegato – il partito azzurro sarebbe rafforzato rispetto alla Lega di Matteo Salvini. L’idea piace a Berlusconi che ha dato mandato ai suoi emissari di proseguire nelle trattative.

L’ex premier (che avrebbe dovuto partecipare al programma In Onda su la7 dando forfait all’ultimo momento) preferisce non apparire in prima persona rassicurando i parlamentari azzurri rimasti fedeli che il nuovo progetto è ben distinto da Forza Italia e (soprattutto) che nella scelta delle persone da ricandidare nessuno di quelli che hanno deciso di riavvicinarsi a Fi prenderà il posto di chi invece non è mai andato via.

Ovviamente la situazione sarà più chiara così come gli schemi in campo quando si capirà con quale legge elettorale si voterà alle elezioni politiche. Il “boccino” è nelle mani di Renzi continuano a ripetere gli azzurri che sono tornati a riunirsi con il resto dei partiti del centrodestra. Un primo giro di orizzonte a cui ne seguiranno altri (il secondo incontro è stato fissato per mercoledì della prossima settimana) per tentare di avvicinare il più possibile le posizioni.

Per Fi – viene spiegato – l’ideale sarebbe ripartire dal testo della commissione visto che su quello si era raggiunto il maggior consenso. Ma, ripetono, a decidere non siamo noi: è tutto nelle mani di Renzi.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)

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