Tumore al cervello per McCain: “Ma tornerò presto”

Il senatore John McCain .ANSA-EPA/MATTHEW CAVANAUGH
Il senatore John McCain .ANSA-EPA/MATTHEW CAVANAUGH

WASHINGTON. – “Sfortunatamente per i miei sparring partner al Congresso, tornerò presto!”. Ironia e forza nel tweet con cui il senatore repubblicano dell’Arizona John McCain, ex avversario di Barack Obama nel 2008, ringrazia per il grande sostegno ‘bipartisan’ manifestato alla notizia della diagnosi di un tumore al cervello.

Un ‘guerriero’ che a 80 anni, due candidature per la presidenza degli Stati Uniti, veterano del Vietnam, dove è stato prigioniero per diversi anni, ed eroe di guerra, resta una delle voci più influenti e rispettate di Washington e che spesso fa la differenza, anche nell’ ‘era Trump’ di cui è tra i critici della prima ora.

Nei giorni scorsi McCain era stato sottoposto ad un intervento chirurgico in un ospedale di Phoenix, in Arizona, per rimuovere un coagulo di sangue sull’occhio sinistro. Una circostanza che lo avrebbe tenuto lontano da Washington e dal Congresso per una settimana almeno – avevano detto in un primo momento i medici – con ripercussioni politiche immediate.

La sua assenza aveva indotto i repubblicani al Senato a rinviare il voto sulla loro proposta di legge per la riforma sanitaria (poi definitivamente affossata dall’esplodere delle divisioni interne ad effetto domino). “Ci serve il suo voto”, aveva detto il presidente Donald Trump, augurandogli una pronta guarigione. Poi la diagnosi (un glioblastoma). La sua famiglia con i medici sta adesso valutando i trattamenti da seguire, che potrebbero includere un mix di chemioterapia e radioterapia.

Da decenni protagonista della politica americana, dove viene considerato un ‘cane sciolto’ per le sue posizioni spesso fuori dal coro – anche di recente – ma anche tra le voci più autorevoli, McCain sfidò Barack Obama nel 2008 e ne uscì sconfitto, ma conducendo una campagna elettorale che oggi viene considerata di grande spessore politico.

Negli ultimi mesi il senatore dell’Arizona è stato uno dei più acerrimi ‘nemici’ del presidente Donald Trump, con il quale i rapporti non sono mai stati idilliaci. Trump si era schierato con il senatore repubblicano quando sfidò Obama, ma McCain non ha mai risparmiato critiche al tycoon, che a sua volta lo ha ripetutamente attaccato pubblicamente.

Memorabile (e tra i primi momenti ‘rivelatori’ nella corsa di Trump verso la Casa Bianca) lo scontro in campagna elettorale quando Trump arrivò a dire che McCain non può essere definito un eroe di guerra. Lui, Trump, che non ha nemmeno fatto il servizio militare mentre McCain era stato prigioniero in Vietnam.

Un botta e risposta che va avanti per mesi, ma soprattutto una polemica accesa che esplode nel Paese, una delle prime controversie ad investire Trump. McCain si è detto anche di recente preoccupato da Trump ‘commander in chief’ e ha criticato il presidente per i suoi attacchi alla stampa. La dittatura – ha detto il senatore repubblicano – inizia senza libertà di stampa.

“Il senatore John McCain è sempre stato un combattente. Io e Melania siamo accanto alla sua famiglia”, ha reagito in queste ore il presidente Trump, McCain da parte sua ha garantito : “Torno presto!”.

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