Renzi-Pisapia, confronto a distanza: divisi sull’economia

Matteo Renzi, Giuliano Pisapia (Foto: Gian Mattia D'Alberto / lapresse)
Matteo Renzi, Giuliano Pisapia (Foto: Gian Mattia D’Alberto / lapresse)

ROMA. – “Abbassare le tasse e alzare i salari”, dice Matteo Renzi. Più progressività e una forma di patrimoniale, ha in mente Giuliano Pisapia. Nel confronto a sinistra che terrà banco nei prossimi mesi, le distanze si misurano a partire da qui. Il segretario parla a Firenze, l’ex sindaco a Milano. Un confronto a distanza cui guardano con attenzione i fautori della coalizione, fuori e dentro il Pd.

Pisapia, che non ha tagliato né intende tagliare i ponti con il Pd, viene accolto alla festa dell’Unità con un abbraccio da Maria Elena Boschi, che ha parlato poco prima di lui. Avete fatto pace?, gli urlano. “Non abbiamo mai litigato”, risponde la sottosegretaria. E Pisapia: “Qui mi sento a casa da quando avevo venti anni”.

Ma è al progetto di un soggetto “alternativo” di centrosinistra largo che l’ex sindaco continua a lavorare. In giornata Marco Furfaro, per Campo progressista, invita anche Ignazio Marino, ex sindaco di Roma ‘dimissionato’ dal Pd, a lavorare “insieme” portando come contributo il suo “civismo”.

Renzi prosegue sulla via di un Pd “aperto” ad alleanze con pezzi di società: se non cambierà la legge elettorale, terrà lo schema di una lista Pd “larga” dal centro alla sinistra. E intanto anticipa il suo tour per l’Italia in treno all’inizio di settembre, per essere “lontano” dal Palazzo quando si tornerà a parlare di temi come la legge elettorale e le coalizioni.

“Io sono andato a casa ma sono tornati i partiti, i modelli del passato, la prima Repubblica”, dice. Ma assicura che non farà polemiche con gli avversari: “pace universale” e non “invidia” ma “ammirazione” per Gentiloni, sono i suoi sentimenti.

Quanto al soggetto di centrosinistra “alternativo” al Pd cui lavora Pisapia, è già pronta una prima bozza del “manifesto del primo luglio”, una carta dei valori che farà da asse portante al nuovo soggetto. Tra le proposte, un ripensamento dell’articolo 18 e una patrimoniale (i temi che più dividono da Renzi), ma anche ambientalismo e scuola. L’obiettivo è presentarla, assieme al coordinamento provvisorio di Insieme, entro la fine di luglio e da lì partire per il soggetto “largo”.

“Su questi temi sarebbe una follia dividersi”, dice Pippo Civati. Ma il percorso è accidentato. A dividere è soprattutto Renzi. Tomaso Montanari e Anna Falcone, che mercoledì hanno riunito una nuova assemblea a Milano dopo il Brancaccio, criticano l’intervento fatto in quella sede da Gad Lerner per Campo progressista. Lerner, riferiscono, ha affermato che per Pisapia l’alleanza con il Pd è “irrinunciabile”.

Ma i due del Brancaccio invitano “con forza” Pisapia a “ripensarci”: l’unità a sinistra è “possibile e doverosa”, ma senza il Pd “di destra” di Renzi. Divisi in partenza, insomma? “No – assicura Roberto Speranza – la nuova grande forza progressista sarà aperta a tutti e la selezione si farà sull’agenda, non sulle sigle”.

(di Serenella Mattera/ANSA)

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