Grillo blinda Raggi: “Non ci impediranno di cambiare Roma”

Grillo blinda Raggi
Grillo blinda Raggi

ROMA. – Laddove tutto iniziò, per tornare a blindare Virginia Raggi. Beppe Grillo e Davide Casaleggio tornano a Roma e ribadiscono il loro pieno sostegno accettando l’invito della sindaca ad intervenire alla “festa” organizzata in quel Teatro Flaiano dove, poco più di un anno fa, Raggi e il Movimento celebrarono la “conquista” di Roma. “Non ci impediranno di cambiare la città, ci riusciremo”, è l’esortazione che il leader M5S fa alla platea di assessori, consiglieri comunali, municipali. Una platea non sempre omogenea e che Grillo, parlando a lungo dal palco, richiama ancora una volta alla compattezza.

L’autunno, del resto, si preannuncia caldissimo. Oltre all’inchiesta che pende sulla sindaca di Roma c’è quel cambio di marcia al quale è chiamata l’amministrazione capitolina. Con, sullo sfondo, l’elezioni del municipio di Ostia delle quali, nel suo ultimo blitz romano, si è occupato in prima persona lo stesso Grillo. Per i vertici del M5S, in un periodo verrà svelato il candidato alla premiership, ogni ulteriore passo falso è vietato ed anche per questo nell’incontro viene ribadita la necessità di allineare l’azione per le amministrative con le scelte politiche del M5S.

E, a testimonianza dell’importanza del dossier Roma c’è la presenza anche di Davide Casaleggio – accompagnato da Alfonso Bonafede ma non dall’altro “supervisore” del lavoro a Roma, Riccardo Fraccaro -, intervenuto anche lui dal palco del Flaiano. Un palco da dove la sindaca decide di fare un primo bilancio dell’amministrazione mettendo sul tavolo le priorità da affrontare in autunno. Ed è un confronto senza mediazioni quello voluto da Raggi alla presenza, tra l’altro, dei vertici M5S.

“Fatemi conoscere gli eroi di questa città”, sottolinea un applauditissimo Grillo prima di intervenire. “Grillo ci ha incoraggiato ad andare avanti, ed è stato un bel momento”, spiega la sindaca al termine dell’incontro, durato circa un’ora e mezza. Un incontro che cade, peraltro, nel pieno dell’emergenza siccità.

L’allarme, finora, ha visto Campidoglio, Regione e Acea parlare spesso lingue diverse ed è entrato nell’arena della politica infiltrandosi, anche, nella tenuta laziale del Movimento con il “caso ” Sabrina Anselmo. Sulla sindaca di Anguillara, protagonista di azioni rivolte per la difesa del lago di Bracciano, pende una condanna per calunnia subita nove anni fa. La pena è stata estinta per indulto ma Anselmo – si apprende da fonti M5S – nel suo curriculum per la candidatura non aveva citato la condanna. E giovedì, una “gola profonda” anonima ha portato il caso all’attenzione dei probiviri.

Parallelamente, in un’intervista a La Stampa, oggi Anselmo punta il dito contro Raggi: “l’avvisai del disastro ma non è mai venuta alle riunioni”, spiega la sindaca di Anguillara. Una tesi che fonti del M5S e del Campidoglio smentiscono: quelle riunioni si sono tenute, una delle quali nella sala degli Arazzi in Campidoglio, spiegano. E forse, lo scontro politico tra Anselmo e il Movimento prelude al pollice verso con cui i probiviri espelleranno l’amministratrice laziale: non è una questione di Codice etico, Anselmo non ha rispettato il codice valoriale del M5S, fanno notare fonti pentastellate.

(di Michele Esposito/ANSA)