Francia rassicura l’Italia sulla Libia: “Nessuno escluso”

Khalifa Haftar e Fayez Al-Sarra ad Abu Dabhi
Khalifa Haftar e Fayez Al-Sarra ad Abu Dabhi

PARIGI. – “Nessun escluso” dai negoziati per la stabilizzazione e la pacificazione della Libia: alla vigilia del faccia a faccia a Parigi tra il presidente del consiglio presidenziale di Tripoli Fayez Sarraj e il comandante dell’esercito nazionale libico, Khalifa Haftar, la Francia tiene a rassicurare l’Italia smentendo di volerla scalzare dalla partita diplomatica della Libia.

“I nostri amici e partner italiani sono strettamente coinvolti in questa iniziativa”, garantiscono fonti vicine al presidente Emmanuel Macron, interpellate dall’ANSA all’Eliseo. Dall’Italia, anche il premier Paolo Gentiloni e il ministro degli Esteri Angelino Alfano si vogliono costruttivi.

La riunione di domani a Parigi? “Mi auguro che sia un contributo positivo”, risponde il presidente del consiglio, a chi chiede un commento sull’iniziativa francese a margine di una visita in Brianza. Per Alfano non ci sono dubbi. “Il fatto che il ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian sia qui per la terza volta in un mese – dice aprendo la XII/a conferenza degli ambasciatori a Roma – è indicativo di quanto Italia e Francia operino in modo sinergico per la stabilità della Libia”.

In un’intervista pubblicata su Repubblica, il sottosegretario alle Politiche Ue, Sandro Gozi – che con Macron ha rapporti di collaborazione molto stretti, iniziati ben prima che accedesse alla poltrona più importante della République – si appellava alla Francia affinché non ripeta in Libia “gli errori commessi nel passato. E Macron – ha avvertito Gozi – deve essere inclusivo e prevedere un rapporto speciale con l’Italia”.

La Francia “lavora” e intende continuare a “lavorare strettamente con l’Italia sull’insieme delle iniziative” riguardanti la Libia, ribattono all’Eliseo, sottolineando che l’appuntamento di domani non va considerato un'”iniziativa esclusiva” ma si iscrive nel quadro di “sforzi” intrapresi “negli ultimi mesi” da altri attori della comunità internazionale, a cominciare dall’Ue, l’Unione africana o, appunto, l’Italia.

“Anche questa mattina – insistono a Parigi – abbiamo avuto scambi molto intensi con Roma”, oltre naturalmente a quelli con i libici “andati avanti per tutta la notte”. L’obiettivo è “associare tutti gli attori”, regionali e non, per giungere al massimo risultato e Parigi assicura di nutrire “molto rispetto per la forte relazione tra l’Italia e la Libia” mentre l’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Perrone, suggerisce di non “sacralizzare” l’incontro per non creare “aspettative eccessive”.

Il faccia a faccia tra il capo del governo di accordo nazionale libico e l’antagonista della Cirenaica – il primo dopo quello del 2 maggio scorso ad Abu Dhabi – è previsto per le ore 16 nel castello di La Celle Saint Cloud, alle porte di Parigi, in presenza di Macron e del neo-inviato speciale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamé.

Il pressing diplomatico del trentanovenne presidente di Francia comincerà alle 15 con un primo colloquio a porte chiuse con Sarraj, a cui ne seguirà, alle 15:50, un secondo con Haftar, prima della riunione a quattro e la dichiarazione stampa alle 17:30. La crisi libica contiene due problemi ritenuti “prioritari” dal governo francese: la lotta alla minaccia terroristica e quella contro il traffico di migranti.

“La sfida – spiegano all’Eliseo – è costruire uno Stato capace di rispondere ai bisogni fondamentali dei libici, dotato di un esercito regolare unificato sotto l’autorità del potere civile”, un passo considerato “necessario per il controllo del territorio libico”. La speranza a Parigi è che dal vertice di domani possa scaturire “una dichiarazione congiunta condivisa” dai due antagonisti sui “grandi principi di una transizione politica”. Per l’Eliseo “sarebbe già un buon risultato”. Secondo fonti libiche, Sarraj è a Parigi già da questa mattina.

(di Paolo Levi/ANSA)