Cresce la tensione alla vigilia dello sciopero generale di 48 ore

CARACAS  – Lunghe file di automobilisti nei distributori di benzina, banche stracolme di clienti in attesa di prelevare somme di denaro, code di cittadini nei supermarket acquistando soprattutto pane, pasta, burro e cibo in scatola. Nell’aria tanta tensione, nervosismo e paura. Alla vigilia dello sciopero generale di 48 ore convocato dal Tavolo dell’Unità Democratica contro l’Assemblea Costituente fortemente voluta dal presidente della Repubblica, Nicolas Maduro, tutti cercano di prevenire l’imprevedibile facendo incetta di cibo e carburante. E’ questo il risultato del confronto-scontro tra Governo e Opposizione.

Il Tavolo dell’Unità Democratica, l’eterogenea coalizione di partiti e movimenti politici dell’Opposizione, ha indetto due giornate di protesta per esigere dal governo di sospendere l’elezioni per la Costituente, convocata per domenica prossima. Se, comunque, la giornata elettorale dovesse essere confermata, venerdì 28 luglio l’Opposizione sarà protagonista di una grande “giornata di mobilitazione generale”, con manifestazioni di piazza in tutto il paese.

Nei supermercati e generi alimentari, dove la mancanza di prodotti è tale che non appena si ha notizia del loro arrivo si formano lunghe code, in questi giorni il caos si è moltiplicato.

L’ambasciata americana a Caracas, attraverso un comunicato, ha consigliato ai propri cittadini residenti nel Paese di “prendere le misure preventive appropriate”, tra queste “provvedersi dell’acqua e del cibo necessari per 72 ore”.

Mentre l’Opposizione si prepara a mostrare i muscoli, nella speranza sempre piú tenue di un ripensamento; Il presidente Maduro ha accusato le autorità colombiane e messicane di cospirare con la Cia e di voler provocare un “golpe”.

–  Siamo pronti a prendere le decisioni politiche e diplomatiche necessarie in risposta a questa sfrontatezza – ha detto il capo dello Stato.

Unica prova di un ipotetico complotto è la frase pronunciata dal direttore della Cia, Mike Pompeo. Il funzionario nordamericano, in un forum tenutosi ad Aspen avrebbe detto:

– Speriamo ci possa essere una transizione in Venezuela e alla Cia stiamo facendo il nostro meglio per capire le dinamiche locali.

Avrebbe poi aggiunto che manteneva contatti con Bogotà e Città del Messico “per cercare di aiutare le autorità locali a capire cosa potrebbero fare per avere una situazione migliore” nella regione.

Samuel Moncada, titolare del ministero degli Esteri, ha interpretato tali dichiarazioni – lo ha scritto  su Twitter – come una dimostrazione che “il capo della Cia lavora con Colombia e Messico per rovesciare il governo democratico del Venezuela”.

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