Governo: “Proibito manifestare” ma l’Opposizione conferma la “Toma de Venezuela”

CARACAS – Il governo proibisce ogni forma di manifestazione, protesta o semplicemente concentrazione di persone fino a martedì prossimo, ma il Tavolo dell’Unità Democratica risponde “picche” e trasforma la convocazione alla “Gran Toma de Caracas” in “Gran Toma de Venezuela”.
Il ministro degli Interni, Nestor Reverol, ha informato che da sabato fino a martedì sono proibite in tutto il Venezuela “azioni o manifestazioni” che possano creare agitazioni e perturbare le elezioni per l’Assemblea Costituente, di domenica 30 luglio. Il ministro ha poi accompagnato l’annuncio con una minaccia: chiunque non rispetti le decisioni dell’esecutivo corre il rischio di essere condannato a pene dai 5 ai 10 anni di carcere.
Il ministro Reverol ha spiegato che per quattro giorni, ma la decisione potrebbe estendersi se la situazione del Paese lo dovesse esigere, “sono proibiti su tutto il territorio nazionale riunioni o manifestazioni pubbliche, concentrazioni di persone o qualsiasi azione simile che possa perturbare o compromettere lo sviluppo normale del processo elettorale”.
Reverol ha inoltre informato che i seggi elettorali distribuiti su tutto il territorio sono stati dichiarati “zone di sicurezza” e la loro protezione è assicurata dalla presenza militare. Il Consiglio Nazionale Elettorale, poi, ha ordinato la creazione di seggi supplementari. In questi potranno esprimere la propria volontà di voto i cittadini che vivono, ha sottolineato la funzionaria, “in zone colpite dal terrorismo di estrema destra”; considerando “terrorismo di estrema destra” ogni espressione di protesta degli elettori, quasi 8 milioni di venezuelani come è stato dimostrato dalla consulta popolare “ufficioso” organizzata dal Tavolo dell’Unità Democratica il 16 luglio scorso, che si oppongono all’Assemblea Nazionale Costituente.

Le minacce dell’esecutivo, però, non hanno né intimorito né scoraggiato l’Opposizione che, attraverso Twitter, ha immediatamente non solo confermato la realizzazione della manifestazione ma trasformato la “Gran Toma de Caracas “ nella Gran Toma de Venezuela”.
“Il regime – si legge nel twitt diffuso dal Tavolo dell’Unità Democratica – ha annunciato che sono proibite le manifestazioni fino a martedì prossimo. E noi risponderemo domani con la Presa del Venezuela”.