Mud: “Domani alle 12:30 di nuovo in strada”

CARACAS – Un’adesione attorno al 90 per cento, 6 morti, numerosi feriti e arresti. Questo il bilancio provvisorio dello sciopero generale di 48 ore reso noto dal Tavolo dell’Unità, quando mancano ancora molte ore prima che, alle 6 di domani, concluda la “due giorni” di proteste e “trancazos” (la chiusura di strade con barricate per evitare il traffico cittadino e paralizzare il Paese).
Ma non finisce qua. Le proteste continueranno anche venerdì. Ed infatti, il Tavolo dell’Unità Democratica ha indetto un nuovo “trancazo” alle 12:30 di domani. Una sfida al governo del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro, che, attraverso il ministro degli Interni, Nestor Reverol, ha informato che sono proibite in tutto il Venezuela “azioni o manifestazioni” che possano creare agitazioni e perturbare le elezioni per l’Assemblea Costituente, di domenica 30 luglio. Un annuncio accompagnato dalla minaccia: chiunque non rispetti le decisioni dell’esecutivo correrà il rischio di essere condannato a pene dai 5 ai 10 anni di carcere.
Le minacce, comunque, non hanno né intimorito né scoraggiato l’Opposizione. Jorge Millàn, esponente del Tavolo dell’Unità Democratica, ha annunciato che “concluso lo sciopero civico alle ore 6, ci prepareremo per la manifestazione delle 12,30. Scendere in strada e mantenersi lì”.
Dal canto suo, Freddy Guevara ha detto ai venezuelani di prepararsi “a vivere una giornata intensa” che proseguirà fino al 30 luglio, giorno in cui si sceglieranno i rappresentanti dell’Assemblea Nazionale Costituente.

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