Lavoro: un posto su cinque vacante, da analisti a magazzinieri

Lavoro: un posto su cinque vacante, da analisti a magazzinieri
Lavoro: un posto su cinque vacante, da analisti a magazzinieri

ROMA. – Analisti programmatori, magazzinieri ma anche addetti marketing, cuochi di fast food insegnanti di lingua straniera: nell’Italia della disoccupazione giovanile al 37% mancano profili adeguati e nei prossimi due mesi quasi 200 mila posti rischiano di restare scoperti: uno su 5 del totale delle entrate di lavoratori previste nelle aziende private.

A fotografare la situazione è l’ultima indagine del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere con l’Anpal, sulle previsioni di assunzione delle imprese private dell’industria e dei servizi per il periodo tra luglio e settembre 2017.

In tutto si tratta di 969.190 contratti: più della metà a tempo determinato; uno su quattro (il 25%) tra apprendistato ed altre forme di collaborazione o somministrazione; poco meno di 1 su 5 (il 19%) a tempo indeterminato

Ai giovani si indirizza il 35% delle entrate programmate: 339 mila nel trimestre, ma di queste il 23% è considerato difficile da trovare. “Un disallineamento tra profili richiesti e quelli disponibili sul mercato non più ammissibile”, dice il presidente di Unioncamere Ivan Lo Bello, sottolineando il lavoro delle Camere di Commercio “sempre più coinvolte per orientare i giovani e avvicinare il mondo della scuola e dell’impresa”.

In questo periodo, ovviamente, a dare più opportunità di lavoro è soprattutto il settore del turismo che potrebbe
destinare ai giovani fino a 8 entrate programmate su 10, seguito dal commercio (78%), e dai servizi alle persone (72%).

In assoluto, le prime tre professioni più difficili da trovare tra gli under 30, secondo le previsioni fornite dalle aziende, sono specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (88%), formatori ed insegnanti (66%) e progettisti e ingegneri (59%).

Nelle singole aree aziendali ecco invece la top ten dei lavoratori più ‘ricercati’: in area produzione mancano
tornitori e addetti alle macchine utensili; nei comparti tecnici e di progettazione si fa invece decisamente più fatica a trovare i responsabili di progetto nel settore chimico (90%), i riparatori di ascensori (87%) gli elettrotecnici (78%).

L’analista programmatore (74%) è, invece, al top delle difficoltà di reperimento per le aree direzionali e servizi
generali. Mentre quasi una ricerca di personale su due rischia di andare in fumo per gli operatori commerciali (54%) e i rappresentanti (45%) destinati all’area vendita, e per gli specialisti della gestione del controllo nel comparto
amministrativo. Nelle altre aree aziendali infine, una rarità i cuochi di fast food e gli insegnanti di lingue straniere.