Italia dimezza le procedure d’infrazione dell’Ue, due miliardi di risparmi

Corte di Giustizia UE, Luxembourg
Corte di Giustizia UE, Luxembourg

ROMA. – L’Italia si fa più virtuosa: dimezza, rispetto al 2014, le procedure di infrazione europea a suo carico e risparmia “in tutto oltre due miliardi di euro”. Sono i dati vantati dai sottosegretari Maria Elena Boschi e Sandro Gozi, come bilancio di tre anni e mezzo di attività dei governi Renzi e Gentiloni. “Facciamo meglio di Francia, Germania e Spagna”, sottolinea Boschi. “Eravamo maglia nera, oggi siamo maglia rosa”, sorride Gozi.

Il nostro Paese, sottolinea, ne guadagna in “credibilità” e ha “più titolo” nelle trattative sul prossimo bilancio Ue e nella richiesta di far scattare procedure d’infrazione per i Paesi, come Polonia, Ungheria e Repubblica ceca che “violano gli obblighi di accoglienza degli immigrati”.

Non fanno polemica con i governi precedenti, i sottosegretari. Ma convocano una conferenza stampa (che Matteo Renzi poi rilancia su Twitter e Facebook) per dimostrare, con slide e grafici, che “non siamo più fanalino di coda in Ue come per troppo tempo siamo stati”. E che, da quando nel 2014 Renzi ha assunto l’incarico, si sono ottenuti “risultati e risparmi record”.

Boschi elenca i risparmi: “1,3 miliardi dal dimezzamento, da 120 a 65, delle procedure di infrazione, 770 milioni recuperati sul contenzioso in materia di aiuti di Stato (da 22 casi a 8, di cui 4 in via di chiusura) e 220 milioni dalla lotta a frodi e irregolarità”, per le quali avevamo un “record negativo” e ora ridotte “di oltre il 60%”.

Il maggior numero di procedure d’infrazione aperte, nota Gozi, sono su temi ambientali: “ma è così per tutti i Paesi visti gli alti target europei”. Passi avanti anche per i siti di depurazione delle acque: erano ritenuti non conformi 102 su 200 “ma aspettiamo un riscontro su 70 siti messi a norma”.

Ora, aggiunge Gozi, siamo più forti nella trattativa sul prossimo bilancio europeo: “Crediamo – afferma – che i fondi non vadano dati a chi viola i diritti e lo stato di diritto e non accoglie gli immigrati. E proponiamo nuove priorità: investimenti, giovani, cultura, Erasmus, gestione delle frontiere esterne, immigrazione e sicurezza”.

(Di Serenella Mattera/Ansa)

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