I dubbi dell’estero: La Costituente non è la soluzione

CARACAS.- Colombia, Argentina, Perù, Panama, Messico, Costa Rica e Paraguay hanno annunciato che non riconoscono i risultati delle elezioni alla Costituente. Ma anche l’Ue ha criticato la Costituente come soluzione alla crisi politica e sociale che attraversa il Venezuela.

Secondo il cancelliere argentino Jorge Faurie, le elezioni per la Costituente sono state “illegali” e in Venezuela non c’è democrazia. Faurienon ha scartato l’idea che il Mercosur proceda ad applicare la Clausola Democratica secondo il Protocollo di Ushuaia, il quale prevede un consulto tra i paesi membri nel caso di una crisi di uno di loro, anche se il Venezuela era stato sospeso dall’ organismo dallo scorso dicembre.

E pure l’Europa ha fatto pubblica la sua posizione sul caso venezuelano. Paesi come la Germania, il Portogallo, la Francia e l’Italia hanno condannato singolarmente i morti e l’uso sproporzionato della forza in Venezuela durante le elezioni.

Le nazioni europee hanno ribadito che i comizi sono stati realizzati senza le dovute garanzie democratiche. Hanno lamentato che il governo del presidente Maduro abbia portato avanti le controverse elezioni alla Costituente ed espresso seri dubbi sui risultati.

E l’Unione Europea crede che la Costituente non farà altro che aggravare le tensioni esistenti nel paese: il rifiuto espresso da importanti settori politici e sociali sul modo come è stata convocata l’Assemblea Costituente e la violenza accaduta durante la giornata dei comizi dimostra che non si è fatto alcun passo per risolvere la crisi. E anche l’Ue ha seri dubbi sul fatto che si possano riconoscere i risultati.

L’ organismo ha ribadito che il Venezuela ha istituzioni legittimamente elette e sono loro che devono lavorare assieme per trovare soluzioni alla crisi.

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