Terremoto: a Castelluccio inizia la raccolta della lenticchia Igp

Terremoto: a Castelluccio raccolta la lenticchia Igp
Terremoto: a Castelluccio raccolta la lenticchia Igp

NORCIA (PERUGIA). – A Castelluccio di Norcia è iniziata la raccolta della lenticchia. Malgrado il terremoto, le strade dissestate dalle forti scosse e una siccità che in questo borgo dei Sibillini, a quasi 1.500 metri di altezza, è cosa più unica che rara, il prodotto simbolo di questa terra unica e incontaminata è stato messo al sicuro.

La mancanza di piogge e le temperature torride faranno perdere circa il 30 per cento del raccolto che si attesterà così intorno ai 3 mila quintali, comunque di “ottima qualità”, ma questo non è un motivo sufficiente per far svanire la soddisfazione che si legge sui volti degli oltre 40 agricoltori che stamani si sono dati appuntamento sul Pian Grande dove, intorno alle 10, sono entrate in azione le mietitrebbie, anticipate dal passaggio dei ranchinatori.

“Dopo il ritorno a Castelluccio per la semina nella primavera scorsa, questa è un’altra di quelle giornate importanti che danno fiducia e speranza e che segnano una nuova ripartenza economica per questo territorio e per la stessa Norcia”, racconta, all’ANSA, Gianni Coccia che fin dai primi giorni successivi al sisma è diventato il portavoce degli agricoltori di Castelluccio. Che sia una giornata da celebrare l’hanno capito anche i vertici nazionali e regionali di Coldiretti che sono stati presenti all’inizio della trebbiatura.

Il presidente nazionale Roberto Moncalvo ha parlato di “esempio della capacità di resistenza degli agricoltori che, nonostante le difficoltà, continuano a presidiare il territorio e a difenderne le risorse con caparbietà”. Sottolineando che “la lenticchia di Castelluccio Igp quest’anno festeggia anche il ventennale dal riconoscimento comunitario avvenuto nel giugno 1997”.

Sia Moncalvo sia i dirigenti regionali, a cominciare dal presidente umbro Albano Agabiti, di Coldiretti hanno sottolineato in particolare le difficoltà che gli agricoltori hanno dovuto affrontare in questi mesi post sisma “a iniziare dalle strade interrotte che hanno rischiato di far saltare la semina della stessa lenticchia”. “A tutto questo – aggiungono – si è sommato il gravissimo problema della siccità che ha fatto perdere un notevole quantitativo di produzione che possiamo stimare intorno al 30 per cento”.

Difficoltà che vengono ricordate anche nei discorsi tra agricoltori. Diego Pignatelli, che è anche presidente della Proloco, racconta ad esempio il viaggio (“della speranza”) che riportò i trattori a Castelluccio. Una lunga carovana che segnò di fatto il ritorno alla vita di questo borgo dopo la grande scossa del 30 ottobre scorso. Era il 3 aprile, da allora sono trascorsi quattro mesi in cui non sono mancate anche preoccupazioni e polemiche.

Ma adesso la lenticchia è salva, il raccolto verrà trasferito nei magazzini di Norcia e sottoposto a un lavoro di pulitura così da separare il prodotto da vendere dalle impurità, per poi essere confezionato e spedito sugli scaffali dei negozi, dove arriverà a fine settembre. Ma prima dovrà essere sottoposta alla trafila dei controlli di qualità al fine di mantenere quelle peculiarità Igp, che sta per Indicazione geografica protetta, che rendono questo prodotto della terra unico e riconoscibile in tutto il mondo.

“Salvata la produzione, un aspetto importante è infatti quello della vendita e della tutela dalle frodi e dalle imitazioni”, dicono dalla Coldiretti. Chi non ha dubbi sulla genuinità del prodotto sono gli agricoltori: “Il nostro amore verso questa terra ci porta ad avere un rispetto assoluto verso il nostro prodotto che è anche la nostra principale fonte di reddito”.

(di Gianluigi Basilietti/ANSA)

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