Via libera del Parlamento, parte la missione navale per la Libia

La Fregata 'Virginio Fasan'. ANSA/Ufficio Stampa - Marina Militare
La Fregata europea multi missione (Fremm) ‘Virginio Fasan’ ha assunto il ruolo di nave-bandiera, e dunque il comando, dell’operazione ‘Eunavfor Atalanta’, la missione antipirateria dell’Unione Europea che opera in una zona compresa tra il Mar Rosso, il Golfo di Aden e parte dell’Oceano Indiano, Roma, 27 luglio 2017.
ANSA/Ufficio Stampa – Marina Militare

ROMA. – Via libera del Parlamento alla missione di supporto navale in Libia. Nel frattempo, il pattugliatore d’Altura “Comandante Borsini” è già entrato nelle acque territoriali del paese nordafricano. Il via libera alla missione è arrivato con i sì della maggioranza a cui si sono aggiunti i voti di Forza Italia che, come ha spiegato Renato Brunetta, ha deciso di sostenere la missione solo per “senso di responsabilità”.

Alla Camera l’ok è stato suggellato da 328 sì e 113 no, al Senato le risoluzioni sono state due: quella di maggioranza ha ottenuto 191 sì e 47 no; quella di Fi ha raccolto 170 sì, 33 no e 37 astensioni. Diverso invece l’atteggiamento del resto dei partiti di centrodestra che hanno deciso di andare in ordine sparso al momento del voto in Aula.

Al sì degli azzurri infatti si è contrapposta, in un dualismo sempre più evidente, la bocciatura alla risoluzione della maggioranza da parte della Lega Nord: “L’unica cosa – ha affermato Giancarlo Giorgetti, vice segretario del Carroccio – era mettere in atto il blocco delle navi”.

Diverso invece l’atteggiamento di Fratelli d’Italia che ha scelto la via dell’astensione: “Siamo davanti ad un timido intervento – osserva Giorgia Meloni – l’Italia ormai è il campo profughi d’Europa”. Una sonora bocciatura al testo arriva anche dal Movimento Cinque Stelle. Ad annunciare il voto contrario è stato Alessandro Di Battista.

Il deputato M5s, protagonista di un’ennesima gaffe citando Hollande come “vincitore del premio nobel” (forse confondendolo con Obama) accusa l’esecutivo di essere “piegato a novanta gradi su una vicenda seria come l’interesse nazionale”. Per Di Battista il risultato della situazione in Libia è che “i francesi si beccano il petrolio mentre l’Italia i barconi”.

La missione in Libia ha come effetto immediato quello di creare malumori e divisioni dentro Mdp. Inizialmente critico, il partito ha poi deciso di votare a favore della risoluzione di maggioranza che aveva recepito alcune richieste di Articolo 1. Le correzioni però non sono servite a ricompattare il gruppo.

(di Yasmin Inangiray/ANSA)