S’insedia la Costituente. Maduro non ascolta il Papa

I sostenitori di Maduro hanno sfilato verso il Parlamento
I sostenitori di Maduro hanno sfilato verso il Parlamento

CARACAS. – La Santa Sede chiede di sospendere la Costituente in Venezuela. Ma il presidente Nicolás Maduro non ascolta l’appello del Papa e a Caracas si insedia l’Assemblea, con lo scopo di riscrivere una nuova magna carta bolivariana per il paese. Il Vaticano si era rivolto a tutti gli attori politici del paese e al governo chiedendo di “assicurare il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché della vigente Costituzione”, e inoltre la “sospensione” delle iniziative per la nascita della “nuova Costituzione”.

Poche ore dopo però è arrivata la risposta del chavismo: nella stessa sede che ospita il parlamento controllato dall’ opposizione, si sono insediati i 545 membri dell’Assemblea Costituente voluta da Maduro. All’insegna di una unanimità su tutti i punti affrontati, quale presidente è stata scelta Delcy Rodriguez, ex ministra degli esteri e fedelissima di Maduro. La sua candidatura è stata proposta, e subito approvata, da Diosdado Cabello.

Vestita di rosso, al termine di un infuocato discorso sulla traccia di molte tematiche dei discorsi di Hugo Chávez, Rodriguez ha annunciato che i lavori della Costituente inizieranno “domani mattina”. “Comincia ad agire il potere originario, il potere sovrano, del popolo del Venezuela”, ha ammonito rivolgendosi più volte all’opposizione “fascista” e alla “comunità internazionale”.

Alla prima ha detto di volere “pace” e che le porte del dialogo “sono aperte”, alla seconda ha chiesto di “non sbagliare”, ricordando che il paese intende risolvere “i conflitti tra di noi, senza ingerenze tiranniche o mandati imperiali.. questa assemblea avrà l’incarico – ha puntualizzato – di far vedere di cosa siamo fatti i venezuelani”.

“Diciamo che in milioni uomini e donne usciamo in fede nelle in piazza per dire, sotto il cielo che ci protegge, ‘vogliamo pace'”, ha poi sottolineato rivolgendosi anche “ai vertici ecclesiastici”.

“La destra” di Caracas è “una minoranza violenta sposata con un progetto anti-nazionale”, ha aggiunto, avvertendo che grazie alla Costituente “il popolo avrà più potere” e precisando che “in Venezuela non c’è fame, non c’è crisi umanitaria, qui c’è amore”. “Se non si prende la strada della democrazia – ha poi concluso l’ex ministra in tono minaccioso – s’imporrà la giustizia: la Costituente è qui anche per fare giustizia”.

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