Ocse conferma, crescita c’è. Per Italia test produzione

Operaio all'opera in industria metalmeccanica
Operaio all'opera in industria metalmeccanica

ROMA.- Una crescita che finalmente c’è, ed è stabile. E che l’Italia punta a mantenere a un ritmo anche più sostenuto di quanto si poteva immaginare a inizio anno. A descrivere uno scenario positivo non solo per Roma ma per l’intera Eurozona è il superindice dell’Ocse, che offre un’interpretazione delle evoluzioni economiche future e che anticipa una “dinamica di crescita stabile” non solo per l’Italia e l’intera area euro ma anche per Usa, Giappone e Canada. Una conferma dello scenario indicato dall’Ocse potrebbe arrivare per l’Italia già domani, quando l’Istat diffonderà i dati della produzione industriale di giugno.

Dopo il deciso rimbalzo di maggio (+0,7% e +2,8% sull’anno), che già ha alimentato l’aspettativa di una solida crescita per tutto il 2017, gli analisti si attendono un rallentamento mese su mese (un +0,2%) ma un ulteriore balzo in avanti del dato annuo (+3,4%). I numeri della crescita non sono “mai sufficienti”, dice in serata il premier Paolo Gentiloni al Tg1 che però rivendica come “rispetto a 8-9 mesi fa le previsioni di crescita siano raddoppiate” stando a significare “che ciò che abbiamo fatto ha funzionato e ora siamo in grado di partecipare alla crescita dell’eurozona”.

L’economia sembra però sempre più girare attorno al settore dei servizi che già nel primo trimestre dell’anno ha mostrato di essere il vero traino, determinando la forte revisione al rialzo della stima sulla crescita dei primi tre mesi (dallo 0,2% allo 0,4%). Gli occhi sono tutti puntati proprio sull’andamento complessivo del Pil, con l’attesa, per il 16 di agosto, della stima flash dei risultati del secondo trimestre.

L’Istat già nei giorni scorsi aveva mostrato ottimismo, parlando di una “crescita che si consolida” anche grazie ai dati positivi del mercato del lavoro nell’ultimo mese e al miglioramento della fiducia delle famiglie. Un buon andamento del secondo trimestre potrebbe dare man forte alle ultime stime indicate da Fmi e Banca d’Italia per l’intero anno che vedrebbero il Pil salire tra l’1,3 e l’1,4%, ben oltre la stima di primavera del governo che nel Def di aprile si era fermato all’1,1%.

Anche il Financial Times scommette sulla ripresa sostenuta dell’Italia: una serie di “dati confortanti”, scrive il quotidiano della City, ha rafforzato la fiducia nel rilancio e ora il Paese “spera nella miglior performance economica dalla crisi”. Gli economisti si aspettano uno +0,3% dopo il +0,4% del primo trimestre, scrive il giornale, il che “terrebbe la terza economia della zona euro sul binario giusto” per centrare il miglior risultato dalla crisi economica.

Risultati che “hanno aiutato il Governo Gentiloni ad affrontare un’estate difficile a causa della crisi dei migranti e che gli darà maggior margine nel costruire un bilancio carico di sfide prima delle elezioni”.