Borges: “17 paesi accanto ai venezuelani”

Julio Borges, presidente dell'An, ha incontrato il senatore Casini
Julio Borges, presidente dell'An, ha incontrato il senatore Casini

CARACAS.- La pressione internazionale sul governo del Venezuela deve servire a rafforzare la protesta pacifica dei cittadini.  Protesta pacifica per strada e pressione internazionale fino a raggiungere l’obiettivo di liberare il paese dal governo di Maduro. Questo è quanto propone l’opposizione al parlamento oggi.

La risoluzione dei 17 paesi riuniti in Lima, lascia chiaro che in Venezuela non c’è democrazia. Non riconoscono la legittimità dell’Assemblea Costituente voluta dal presidente Maduro, proibiscono la vendita di armamento militare al paese caraibico e chiedono che il Venezuela non venga proposto per nessun incarico in organismi internazionali.

E l’accordo preso in Perù va oltre. Non riconosce gli atti dell’Assemblea Costituente, l’estromissione della Procuratrice e la nomina di Tarek William Saab come nuovo Procuratore della Repubblica.

A riguardo di questa risoluzione, Borges ha espresso:

– Come venezuelani dobbiamo sentirci orgogliosi che 17 paesi abbiano preso misure importanti per il Venezuela.  Dall’Unità Democratica si è fatto di tutto per mantenere la visibilità della crisi venezuelana all’estero, e la lotta iniziata 130 giorni fa, ora ha l’appoggio internazionale.

Il Presidente dell’Assemblea Nazionale ha ricordato che le decisioni arbitrarie che sta prendendo il governo sono dettate dalla disperazione e sono completamente illegittime, ribadendo inoltre, che “il fatto che il governo stia distruggendo tutto, non significa che sia il più forte, anzi.”