Argentina: Macri sotto esame, l’ombra di Cristina sulle primarie

Macri sotto esame, l'ombra di Cristina sulle primarie
Macri sotto esame, l’ombra di Cristina sulle primarie

BUENOS AIRES. – Sarà il voto della continuità alla Casa Rosada di Mauricio Macri o quello del ritorno di Cristina Fernandez de Kirchner? E’ questa la sfida al centro delle primarie in programma domenica in Argentina. Nelle ‘Paso’ (Primarie Aperte Simultanee e Obbligatorie) si scelgono i diversi candidati dei partiti: di fatto, spianano la strada alle elezioni legislative di medio termine (22 ottobre).

Sotto i riflettori ci sono i rappresentanti del macrismo e quelli dei tre tronconi nei quali oggi è diviso il peronismo, dove la ‘star’ rimane comunque lei, la ex ‘presidenta’ Kirchner, per tutti a Buenos Aires più semplicemente Cristina.

Per i 33 milioni di argentini chiamati al voto la scelta è quindi tra una conferma del modello pro-mercato di Macri e il ritorno al recente passato peronista segnato da uno statalismo onnipresente. Tutti gli sguardi puntano sulla Kirchner, che aspira a diventare senatrice nella provincia di Buenos Aires, distretto chiave e storico serbatoio di voti per il peronismo: un elettorato per il quale è oggi centrale soprattutto l’economia e del tutto insensibile alle accuse di corruzione piovute in questi mesi contro Cristina e il suo governo.

Il tallone di Achille di Macri è proprio l’economia, che stenta a decollare. La Casa Rosada cerca di convincere gli elettori che la situazione migliorerà quanto prima, senza nascondere che in effetti sperava di arrivare alle ‘Paso’ con dati più positivi su consumi, prezzi, occupazione e povertà. Probabilmente a Macri non basterà martellare, come ha fatto in questi giorni, sul ricordo della pesante eredità lasciata da 12 anni di kirchnerismo al potere. E neppure l’implosione del Venezuela, utilizzata come uno spauracchio in chiave anti-peronista.

Uno scenario possibile è che nel duello di Buenos Aires Cristina riesca a sconfiggere il candidato macrista, l’ex ministro Esteban Bullrich, che in questi giorni ha tra l’altro inanellato una gaffe dopo l’altra. A livello nazionale riusciranno invece a imporsi gli uomini di Macri, ma la vera partita rimane Buenos Aires: se Cristina vince, renderà la vita impossibile a Macri. Se perde, per la 64/enne ex ‘presidenta’ sarà un ko definitivo.

Se invece sarà il macrismo a cantare vittoria, o a pareggiare, il presidente avrà la strada spianata per le elezioni di ottobre. In caso invece di una sconfitta, il paese potrebbe entrare in una ennesima fase di instabilità economica. Di fatto c’è che in questi giorni nel mercato dei cambi il dollaro si è rafforzato: e a Buenos Aires è proprio la quotazione del biglietto Usa a misurare, come nessun altro indicatore, la temperatura politica del paese.

(di Martino Rigacci/ANSA)