Conte-Guardiola-Mou, la Premier è sfida a tre

Conte-Guardiola-Mou
Conte-Guardiola-Mou

LONDRA. – Premier League al via, tra la voglia di riscatto delle big di Manchester, i tormenti di Antonio Conte e le possibile sorprese di Liverpool e Tottenham. Cinque squadre per il titolo con l’incognita Arsenal che si è aggiudicato il primo trofeo della stagione, la Community Shield ai danni del Chelsea. E saranno proprio i Gunners di Arsene Wenger, per la prima volta fuori dalla Champions League in 20 anni, ad inaugurare l’annata, nell’anticipo casalingo contro il Leicester. Ma se Wenger non ha mai speso così tanto in estate (Lacazette dal Lione e Kolasinac dallo Schalke, i colpi più eclatanti), per il City è stata l’ennesimo mercato in pompa magna.

Lo sceicco Mansour non ha badato a spese per accontentare Pep Guardiola che dopo una stagione interlocutoria, conclusasi senza titoli, ha esaurito gli alibi. All’Etihad stadium sono state esaudite tutte le sue richieste: un nuovo portiere (Ederson), nuovi difensori (Walker, Danilo e Mendy), una giovane promessa (Douglas Luiz) e il fantasista Bernardo Silva. Più di 240 milioni di euro per assemblare una rosa che non può più permettersi passi falsi.

Un’estate agli antipodi, quella vissuta da Conte, ancora in attesa di innesti per difendere il titolo vinto – a sorpresa – nella stagione dell’esordio. Allo Stamford Bridge sono arrivati Rüdiger, Alvaro Morata e Bakayoko. Ma la rosa dei Blues resta spuntata e soprattutto lacunosa, soprattutto in attacco. Conte ha prima minacciato di andarsene, poi ha rinegoziato il suo ingaggio, ma senza prolungamento. Ora lancia messaggi – via mezzo stampa – ad una dirigenza condizionata anche dai problemi coniugali di Abramovich: il divorzio dalla terza moglie rischia di togliere preziose risorse economiche al mercato della squadra.

Decisamente più generosa la proprietà del Manchester United si è dimostrata con José Mourinho: grazie a 165 milioni di euro sono arrivati Lindelof, Lukaku e Matic, quest’ultimo dal Chelsea. Senza il capocannoniere di sempre, Wayne Rooney, l’attacco perde forse qualcosa, ma i Red Devils confidano nel tocco magico di Mou, sempre a cento nel suo secondo anno in un club.

Due come i secondi posti consecutivi del Tottenham, che si presenta ai nastri di partenza identico a sé stesso, fatta eccezione per la cessione di Walker. Ma essere riuscito a trattenere talenti come Kane e Alli è già di per sé una netta conferma delle ambizioni degli Spurs. Le stesse del Liverpool, che ha appena rinunciato ad un maxi-offerta (100 milioni di euro dal Barcellona) per Coutinho. L’arrivo di Salah garantisce un’alternativa in un attacco sempre più ricco di alternative: Jurgen Klopp si sfrega già le mani.

Lascia un commento