Bitcoin: Wsj, una nuova crisi finanziaria sta fermentando

Stretta Cina affossa Bitcoin
Stretta Cina affossa Bitcoin. EPA/JEROME FAVRE
EPA/JEROME FAVRE

ROMA. – “Sta fermentando una nuova crisi finanziaria”. A lanciare l’allarme è un’analisi pubblicata dal Wall Street Journal, in cui si fa un parallelo tra le nuove monete virtuali come i bitcoin e gli strumenti finanziari che innescarono la grande crisi nel 2007. “La misura di una vera crisi finanziaria è data dal denaro stesso che viene messo in discussione – si legge nell’analisi di James Mackintosh -.

La crisi finanziaria mondiale è iniziata 10 anni fa proprio questa settimana, quando una banca francese sospese tre fondi finanziari. Quello che i risparmiatori pensarono era che il denaro fosse diventato semplicemente credito, e la realizzazione di questo fece rapidamente a pezzi il mercato finanziario Usa e l’intero sistema bancario mondiale. C’è il piccolo rischio che questo si ripeta in qualunque momento a breve”.

Oggi, infatti, nonostante tutta l’innovazione finanziaria in atto, “le somme collocate nelle moderne alternative alle monete sono relativamente piccole, almeno fuori dalla Cina”, osserva l’analisi, che aggiunge: “Le criptovalute come i bitcoin e i prestatori peer-to-peer (una forma di personale tra soggetti privati su piattaforme web, ndr) sono ovviamente più rischiosi delle alternative alla moneta del 2007”.

Ma la cattiva notizia, secondo il Wsj, è che “non ci vuole una crisi finanziaria che capita una volta nella vita per intaccare i nostri risparmi, ma basta un perfetto banale disaccordo tra aspettative e realtà. E il modo in cui si stanno valutando i mercati suggerisce che questo disaccordo è già in atto – e anche se non dovesse accadere nulla, gli investitori potrebbero comunque restare delusi”.

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