L’inflazione rallenta a luglio, ma resta il caro-vacanze

Un mercato rionale in un’immagine d’archivio. ANSA / STRINGER

ROMA. – Si raffredda l’inflazione a luglio. L’Istat conferma un tasso all’1,1%, nei dati definitivi, sempre più lontano dal picco dell’1,9% toccato ad aprile. Rispetto a giugno l’aumento è stato appena dello 0,1%. Eppure, per chi è in vacanza, i prezzi continuano a scottare con rincari a due cifre per biglietti aerei e traghetti e aumenti anche per villaggi, campeggi e pacchetti turistici. Sono le associazioni dei consumatori a denunciare la “stangata”.

“Come al solito si specula allegramente su chi va in ferie”, attacca il presidente dell’Unione nazionale consumatori (Unc), Massimiliano Dona, snocciolando l’elenco dei rialzi rispetto a giugno: +12,5% per i voli, +13,2% per il trasporto marittimo, +21,6% per villaggi vacanza e campeggi e +15,1% per i pacchetti vacanze nazionali, che pure costano un po’ meno dell’estate scorsa (-1,9%). I pacchetti vacanze rappresentano così un’eccezione in un contesto in cui, rispetto al 2016, i villaggi hanno rincari del 7,5%, gli alberghi del 5,1%, gli aerei del 13,8%, i viaggi via mare del 22% e quelli in treno del 7,7%.

Il Codacons prevede che, alla luce di questi aumenti, il conto delle ferie estive raggiungerà un totale di 22 miliardi di euro, visto che, come spiega il presidente Carlo Rienzi, “i rincari di prezzi e tariffe non fermano le partenze degli italiani”. Negli ultimi dieci anni, a partire da quell’estate del 2007 che segnò l’inizio della crisi, la spesa per le vacanze sale così di 3,5 miliardi.

Ad aumentare i costi, per gli italiani in ferie, contribuisce anche il fatto che le regioni dove l’indice generale dei prezzi corre di più sono mete tradizionali delle vacanze estive, a partire dal Trentino Alto Adige, dove l’inflazione tocca il 2%, dalla Liguria (1,8%) e dalla Toscana (1,5%). Tra le città, la più cara è ancora una volta Bolzano, dove l’Unc stima che l’inflazione al 2,3% si traduce in un maggior costo della vita, per una famiglia di quattro persone, di 1.287 euro l’anno.

Chi invece di partire è rimasto a casa, trova qualche occasione di risparmio anche nella spesa settimanale. I prezzi del carrello con i prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona, infatti, diminuiscono a luglio dello 0,6% rispetto a giugno, grazie soprattutto alla frutta fresca, meno cara del 6,2%. Rispetto all’estate scorsa, invece, c’è un rialzo dello 0,8%.

Dall’Istat spiegano che “l’ulteriore rallentamento dell’inflazione, per il terzo mese consecutivo, si deve principalmente ai prezzi dei beni energetici”, oltre a quelli dei trasporti che, pur essendo in aumento a luglio del 3,2% su base annua, a giugno avevano visto rincari ancora superiori (4,1%). Incide poi il calo dei prezzi dei servizi di comunicazione (-1,4%).

La cosiddetta “inflazione di fondo”, al netto delle componenti più volatili come l’energia e gli alimentari freschi, scende di un decimo di punto allo 0,8% dallo 0,9% di giugno. L’inflazione acquisita per il 2017 è dell’1,2%.

(di Chiara Munafò/ANSA)

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