Gentiloni e Merkel rafforzano l’asse sui migranti dalla Libia

Paolo Gentiloni (S) e Angela Merkel (D) EPA/CLEMENS BILAN
Paolo Gentiloni (S) e Angela Merkel (D)
EPA/CLEMENS BILAN

ROMA. – C’è un “approccio condiviso” da Italia e Germania al dossier migranti. Nei giorni scorsi ci sono stati diversi contatti sull’asse Roma-Berlino, tra gli uffici dei due governi e anche tra Paolo Gentiloni e Angela Merkel. E, sottolineano da Palazzo Chigi, è emerso non solo il sostegno tedesco al codice delle ong, ma anche una strategia condivisa sul contrasto ai flussi in Africa e la necessità di dare appoggio alle organizzazioni che lavorano in Libia a tutela dei migranti.

Una convergenza su cui l’Italia punta anche in vista del vertice di Versailles del 28 agosto, dove il confronto sarà “a quattro”, anche con Emmanuel Macron e Mariano Rajoy. Merkel e Gentiloni per poco non si incontrano in Alto Adige, dove la Cancelliera è stata in vacanza tra fine luglio e inizio agosto e dove il premier è giunto due giorni fa. Ma negli ultimi giorni hanno avuto occasione di sentirsi nell’ambito di contatti tra le Cancellerie che da Palazzo Chigi definiscono intensi, per saldare gli sforzi in un approccio condiviso al tema migranti.

In giornata Merkel incontra a Berlino Filippo Grandi, commissario Onu per i rifugiati (Unhcr), e William Lacy Swing, direttore generale dell’Organizzazione mondiale per la migrazione (Oim). Sia Unhcr che Oim sono al lavoro in Libia per garantire il rispetto dei diritti dei rifugiati, dando un contributo che l’Italia (smentendo – dicono fonti di governo – quanti sostengono ci sia un approccio anti-ong) considera prezioso. E che dalla Merkel viene riconosciuto con un sostegno di 50 milioni per il 2017.

Ma la Cancelliera si spinge oltre e “sposa” la proposta di un aumento pianificato dei rifugiati da accogliere in Europa, passando da 20 mila a 40 mila, perché – spiega – “un’Ue con 500 milioni di abitanti può reggere tranquillamente questo numero”. Perciò Gentiloni decide nel pomeriggio di intervenire con una nota di Palazzo Chigi che loda l’impegno tedesco.

Perché rafforza, viene fatto notare, la strategia portata avanti su più fronti dall’Italia: dal codice ong che – notano – dà risultati ed è stato apprezzato anche dalla Cei, alla collaborazione con la Guardia costiera libica, fino al lavoro con i Paesi dell’Africa subsahariana per ridurre il flusso verso la Libia, che è stato portato avanti dalla presidenza italiana del G7 a Taormina ma anche dalla Germania nel G20 di Amburgo.

Il prossimo passaggio sarà il vertice di Versailles, convocato da Emmanuel Macron dopo il suo incontro con Al Serraj e Haftar. Sarà quella l’occasione per provare a smussare le distanze registrate negli ultimi mesi. Non solo con il presidente francese, ma anche con Mariano Rajoy, che si trova ad affrontare un’impennata di arrivi in Spagna. Al tavolo, sottolineano fonti italiane, Gentiloni e Merkel si presentano con una rinnovata sintonia.

(di Serenella Mattera/ANSA)

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