Trump insiste: “Non si scarta l’intervento militare”

(ANSA/AP Photo/Pablo Martinez Monsivais)
Il Presidente Donald Trump

 

CARACAS – Tutte le opzioni sono sul tavolino, nessuna è scartata. Quindi, anche l’intervento armato è tra le scelte possibili. Lo ha assicurato il presidente nordamericano Donald Trump per il quale il Venezuela vive una situazione difficile.

– E’ un rompicapo pericoloso – ha detto per poi precisare:

– Sono tante le scelte possibili, non è escluso l’intervento armato qualora si ritenesse necessario.

Il presidente Trump ha affrontato il “caso venezuelano” nel suo elegante club di golf di Bedminster, nel New Jersey, dopo un breve incontro con il Segretario di Stato, Red Tillerson; l’assessore per la sicurezza nazionale, H.R. McMaster e il capo della Delegazione americana all’Onu, l’ambasciatrice Nikki Haley.

– L’intervento militare – ha detto – non è certo quello che desideriamo ma – aggiunto – non lo scarterei. Abbiamo truppe ovunque, anche nei luoghi più lontani e sperduti. Il Venezuela non è poi tanto lontano. E la popolazione sta soffrendo, sta morendo.

Il presidente Trump non è voluto entrare nei dettagli e non ha risposto alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se l’azione armata sarebbe stata comandata dagli Stati Uniti e se il colosso del nord desideri un cambio di governo.

Le dichiarazioni di Trump hanno fatto seguito alle sanzioni decise contro altri funzionari, otto per la precisione, del governo del presidente Maduro, tra questi Adan Chávez, fratello dell’estinto presidente Hugo Rafael Chávez. Le sanzioni prevedono il sequestro di tutti i beni che possano avere in suolo americano. Anche il presidente Maduro è finito nella “black-list”.

Si attende ora la risposta del governo del presidente Maduro, che sicuramente non si farà attendere. Le dichiarazioni del capo di Stato nordamericano, stando agli esperti in materia, sicuramente daranno argomenti preziosi al presidente Maduro per far leva sul nazionalismo, sentimento che riaccende ogni qualvolta se ne presenta l’occasione.

Il presidente Maduro aveva sollecitato un immediato colloquio telefonico con il presidente americano. La risposta, durissima di Trump è stata:

– Volentieri, ma solo quando ripristinerai la democrazia nel tuo paese.

Nel frattempo, il vicepresidente statunitense, Mike Pence, inizia una tournée in Sud America che lo porterà in Colombia, Cile, Argentina e Panama. Si prevede che i colloqui con i leader di questi paesi oltre che sui temi economici saranno concentrati sulla situazione in Venezuela. La Casa Bianca ha tenuto a sottolineare che i quattro paesi che Pence visiterà ”hanno dimostrato il loro chiaro appoggio alla democrazia, respingendo il regime” del presidente Maduro. Mike Pence e i leader latinoamericani che incontrerà  analizzeranno  sicuramente le ”opzioni economiche e diplomatiche” per mantenere la pressione sul governo del presidente Maduro.