Argentina: Macri vince le primarie, ma a Baires è battaglia

Argentina: Macri vince primarie
Argentina: Macri vince primarie

BUENOS AIRES. – Il presidente argentino Mauricio Macri tira un sospiro di sollievo. Alle primarie di ieri in vista delle prossime legislative, i candidati di ‘Cambiemos’ hanno avuto un eccellente risultato e la coalizione governativa è oggi la prima forza politica del paese. Anche se le primarie sono una sorta di ‘mega-sondaggio’ per le elezioni legislative parziali del 22 ottobre, la domenica elettorale ha rappresentato un passaggio politico chiave non solo per il ‘macrismo’ ma anche per i tre tronconi in cui oggi è diviso il peronismo, in particolare per quello guidato da Cristina Fernandez de Kirchner.

La Kirchner puntava ad essere eletta senatrice per la provincia di Buenos Aires, il distretto cruciale del paese: ci è riuscita, in quella che è stata una lunga notte elettorale. Scrutinato il 91,3% dei voti la ex ‘presidenta’ era testa a testa con il suo rivale principale, il ‘macrista’ ed ex ministro dell’Educazione Esteban Bullrich: entrambi avevano 34% dei voti. E’ stato proprio questo il duello sotto i riflettori delle primarie, quello destinato a misurare la temperatura politica del paese.

A differenza di Macri, Cristina non è andata a dormire presto ed ha seguito fino alla fine il conteggio dei voti, che inizialmente pareva sfavorirla. Poi, grazie al sostegno dei tanti quartieri peronisti della gigantesca Buenos Aires, è riuscita a raggiungere Bullrich. Al di là di questo risultato, il ‘macrismo’ può cantare vittoria a livello nazionale, tra l’altro in province quali Cordoba, Mendoza e Santa Fe, storici bastioni peronisti o di partiti locali.

L’esito delle primarie indica che una grande maggioranza di argentini sostiene le politiche pro-mercato promossi da quasi due anni da Macri. Un risultato per niente scontato, anche perchè la ‘Casa Rosada’ non è riuscita finora a far decollare un’economia in preda all’inflazione (ricorrente incubo dell’ Argentina), con una crescita incipiente, consumi al rallentatore e seri problemi sul piano dell’occupazione.

Sul fronte opposto al ‘macrismo’ si apre una partita del tutto nuova. La Kirchner esce ferita dalla domenica elettorale e con lei tutto il peronismo. Il movimento che fu di Peron e di Evita è in crisi e da domani dovrà accelerare il proprio rinnovamento.