Gentiloni a Arquata: “Pronti a fare di più e meglio”

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con il Commissario straordinario di Governo alla Ricostruzione delle aree colpite dal Terremoto del Centro Italia Vasco Errani in visita ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), uno dei centri maggiormente colpiti dal sisma che ha colpito il centro Italia, 14 agosto 2017. ANSA/CHIODI
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni con il Commissario straordinario di Governo alla Ricostruzione delle aree colpite dal Terremoto del Centro Italia Vasco Errani in visita ad Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), uno dei centri maggiormente colpiti dal sisma che ha colpito il centro Italia, 14 agosto 2017. ANSA/CHIODI

ARQUATA DEL TRONTO (ASCOLI PICENO). – Smorza le polemiche sulla no tax area, assicura l’impegno del governo a fare di più e meglio e invita alla fiducia il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni in visita, alla vigilia di Ferragosto, a una delle aree più martoriate dal sisma, Arquata del Tronto, dove il genio dell’Esercito ha cominciato la rimozione delle macerie a ritmo di 500 tonnellate al giorno e dove questo pomeriggio, nella frazione di Piedilama, è stato inaugurato il secondo villaggio di Sae, con 16 casette, per i terremotati.

Gentiloni si è dapprima fermato a parlare con i militari, i primi 50 dei 100 previsti, assegnati alla Provincia di Ascoli Piceno. A questo si aggiungeranno altri due contingenti, uno per la provincia di Macerata e uno per quelle a cavallo di Lazio e Abruzzo: per i primi di settembre ci saranno 300 uomini operativi, con 190 mezzi.

“La rimozione delle macerie – ha detto Gentiloni – è uno degli argomenti importanti del percorso della ricostruzione, un segnale indispensabile per guardare al futuro. Siamo qui per esprimere riconoscenza al Genio per il lavoro che fa e solidarietà ai sindaci e alle autorità locali, per renderci conto dei problemi ed esercitare la pressione che è necessario esercitare”.

“Dobbiamo lavorare – ha aggiunto – perchè le strozzature, le difficoltà che si possono manifestare, siano affrontate. L’impegno del Governo è cercare di spingere il più possibile. C’è sempre da spingere, per fare più velocemente e meglio”. Poi, incalzato dalle domande dei giornalisti, ha affrontato la questione sollevata dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi sulle esenzioni dalle tasse:

“Abbiamo un impianto legislativo solido – ha rimarcato Gentiloni – l’impegno economico e finanziario più rilevante che ci sia mai stato nella ricostruzione in Italia negli ultimi decenni. Non abbiamo fatto nulla di diverso di quello che è contenuto nella legge. Credo che sia un ottimo impianto anche per le zone franche urbane. Nella legge è tutto chiaro, ma se ci sono cose da aggiustare, le aggiustiamo”.

Un’apertura verso i sindaci, non solo Pirozzi: “Noi del cratere – aveva detto poco prima ai giornalisti il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci – ci aspettavamo qualcosa di più, chi ha le zone rosse avrebbe potuto ottenere l’esenzione totale”.

“Siamo sempre aperti a valutare le osservazioni, sempre disponibili – ha assicurato il premier – a parlare con Pirozzi, che merita il nostro consenso e supporto, e con gli altri sindaci. Non posso escludere che non ci siano difficoltà – ha aggiunto, rispondendo ancora ai giornalisti – perché sarei un pazzo: siamo di fronte a una catastrofe senza precedenti e a un compito enorme, ma abbiamo un buon impianto, le risorse economiche necessarie e l’impegno di tutti. Penso che ce la possiamo fare.

Gentiloni, accompagnato tra gli altri, dal Commissario straordinario Vasco Errani e dal presidente della Regione Luca Ceriscioli (alla fine si è aggiunto anche il critico Vittorio Sgarbi), ha poi fatto un giro tra le casette, dove in queste ore stanno entrando i terremotati della piccola frazione. Anna, 72 anni, gli ha offerto una crostata e gli ha detto: “Ho una certa età, vorrei vedere la mia casa ricostruita. Vivo per questo. Ma oggi sono felice, sono tornata ad essere serena. Vedo il monte Vettore da 72 anni, questo è il mio paesaggio e adesso sono ancora qui”.

“Credo che qui ad Arquata del Tronto lo possano testimoniare più che altrove – ha sottolineato Ceriscioli -. Il più delle volte, l’immagine che si ha di questi luoghi è come quella della pianura Padana. Se si viene qui ci si accorge della complessità degli interventi che si stanno effettuando”. “Quello che stiamo costruendo le chiamano casette ma sono delle vere e proprie case. Siamo consapevoli che la ricostruzione in questi luoghi non sarà veloce. Anche la scelta di ricostruzione per le varie frazioni è stata fatta per mantenere l’identità di questi luoghi”.

(Di Anna Maria Danese/ANSA)

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