Terremoto, sindaci: “Esenzione dalla tasse una piccola vittoria”

In una foto scattata il 3 agosto 2017 una veduta di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), tra i paesi distrutti dal terremoto che ha colpito l'Italia centrale il 24 agosto 2016. ANSA/ GIUSEPPE ERCOLI
In una foto scattata il 3 agosto 2017 una veduta di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), tra i paesi distrutti dal terremoto che ha colpito l’Italia centrale il 24 agosto 2016. ANSA/ GIUSEPPE ERCOLI

ROMA. – “Siamo stati accontentati: era una battaglia di molti ma in pochi avevamo alzato la voce”. Così il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci ha commentato la decisione del Mise, il Ministero per lo sviluppo economico, che ha confermato per le zone del sisma l’esenzione di tasse e contributi nella misura del 100% per due anni per le aziende del cratere sismico che hanno subito un calo del fatturato del 25%. “Una piccola vittoria, anzi – ha continuato Petrucci, che con il collega di Amatrice Sergio Pirozzi aveva sollevato la questione -, non la chiamerei vittoria, ma una questione di buon senso”.

“Molti, da noi – ha spiegato poi -, non riprendono l’attività, e se va avanti così la gente non ritorna. Soprattutto i giovani”. “La verità è che avevamo ragione. Fondamentale è stata la collaborazione del commissario Errani e del premier Paolo Gentiloni”, ha aggiunto il sindaco Pirozzi. Più prudente il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, che ha preferito non esprimersi “fino a quando il provvedimento sarà ufficialmente licenziato dal Governo”.

Non tutti però hanno salutato con favore la notizia: il sindaco di Castelsantangelo sul Nera (Macerata), Mauro Falcucci, ha detto di ritenere “profondamente sbagliato” mettere sullo stesso piano, in tutti gli interventi post sisma, comuni “rasi al suolo e comuni con danni lievi”. Per il sindaco di Visso (Macerata) Giuliano Pazzaglini, l’importante è che “la direzione sia quella di un rilancio dei territori colpiti dal sisma”.

È stato inoltre pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro del lavoro che prevede condizioni più agevoli di accesso al Sostegno per l’inclusione attiva (SIA) nelle zone colpite dal sisma. Per le famiglie residenti nei comuni del cratere da almeno due anni al momento degli eventi sismici, il SIA sarà riconosciuto sulla base del solo ISEE e con una soglia doppia rispetto al resto del paese, pari cioè ad euro 6.000.

Particolari deduzioni sono previste nel caso in cui il nucleo familiare sia proprietario di immobili distrutti dal sisma o dichiarati inagibili o soggetti a provvedimenti temporanei di esproprio. Il sostegno durerà dodici mesi e potrà essere richiesto a partire dal 2 settembre e fino al 31 ottobre.

Il sindaco di Norcia Alemanno si è detto “moderatamente soddisfatto” per l’innalzamento della misura e ha chiesto anzi che il tetto venga ulteriormente elevato. Non la pensa allo stesso modo il sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, secondo il quale il provvedimento sull’Isee si rivela, “fumo, ma sarebbe più opportuno dire polvere, negli occhi delle popolazioni terremotate. Infatti l’innalzamento della soglia Isee per l’accesso al Sia non è altro che un anticipo di tre mesi rispetto a quello che la nuova disciplina del Rei già prevede per tutti e che andrà a regime dal primo gennaio 2018”. Il sindaco di Amatrice, Pirozzi, si è augurato che si comprenda che l’innalzamento della soglia dell’Isee “va prorogata fino alla fine della ricostruzione”.

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