Oltre 12mila firme petizioni per aumento degli stipendi ai prof

Professori
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ROMA. – Oltre 12 mila le firme raccolte in pochi giorni, a partire dalla vigilia di Ferragosto per chiedere l’aumento della retribuzione dei docenti italiani, per portarla a livello dei loro colleghi europei. Due petizioni, lanciate attraverso il sito Change.org e che saranno consegnate al ministero dell’Istruzione, una per l’equiparazione degli stipendi dei docenti italiani a quelli europei, l’altra per una retribuzione unica in tutti i livelli di istruzione.

Prima firmataria è Ilenia Barca di San Teodoro: “Se hai a cuore la scuola italiana e chi in essa lavora nell’interesse di valorizzare il percorso d’istruzioni di bambini e adolescenti e adulti sostieni questa petizione”, ha spiegato la docente sul sito. Petizioni che hanno avuto l’appoggio del sindacato Anief: la “forbice si allarga e il nuovo contratto non risolverà il problema”.

Tante le firme raccolte, in particolare, la petizione per “l’equiparazione del trattamento economico tra docenti italiani ed europei” ha già raccolto circa 7 mila adesioni, mentre quella per “l’equiparazione di stipendi e ore di servizio tra docenti italiani per ogni ordine e grado” ha già raggiunto oltre 5 mila firme. Adesioni che continuano a crescere di minuto in minuto.

Per i promotori è “impensabile stare in Europa e assistere a una sperequazione tra docenti di nazionalità europee differenti: i nostri colleghi Europei lavorano in media in meno di noi italiani, nonostante questo aspetto percepiscono stipendi più alti, non vivono l’incubo del precariato scolastico come accade in Italia”.

Più complessa l’altra petizione: “chiediamo l’equiparazione di stipendi e di ore di servizio tra docenti italiani di ogni ordine e grado d’istruzione, dall’infanzia all’università”. Riguardo alla forbice con gli stipendi europei, si va dai 23 mila euro lordi annui di un docente italiano appena assunto, ai 40 mila di un suo collega tedesco.

“Sul trattamento economico – scrive l’Anief – basta citare l’ultimo rapporto Eurydice, la rete che mette a confronto il trattamento di 40 Paesi dell’area: se in generale, negli ultimi sette anni gli stipendi degli insegnanti continuano a registrare un aumento o una stabilità nella maggioranza dei Paesi europei, solo in Italia e a Cipro continuano a rimanere congelati”.

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