Le reazioni dei politici italiani all’attentato di Barcellona

Attentato Barcellona, bandiere a mezz'asta in tutta Europa
Attentato Barcellona, bandiere a mezz’asta in tutta Europa

ROMA. – Tutti i Palazzi della politica e delle istituzioni espongono le bandiere a mezz’asta per l’attentato di Barcellona e il cordoglio è unanime, a cominciare dal monito di Mattarella che dice che questi atti non rimarranno impuniti. Ma una parte della politica invoca la tortura, chiede di chiudere le frontiere, sancisce la fine del “buonismo” oppure qualifica come maiali gli estremisti islamici che hanno seminato morte in Spagna tra studenti, turisti (due gli italiani morti) e abitanti della città simbolo della movida spagnola.

La proposta frontale, estrema è del sovranista Francesco Storace: dato che i delinquenti islamici non hanno paura di morire facciamogli “assaggiare la tortura”. Storace denuncia il terrorismo contro il mondo occidentale. Mentre la pavidità “sembra essere la bandiera di governo di un’Europa che piange ma subisce senza reagire. Nella pancia del continente prospera l’odio sociale contro i nostri valori; tolleriamo tutto e tutti e magari ci scansiamo sperando che tocchi al paese accanto. In fondo, è il destino che ci stiamo scegliendo da soli”. “Loro – insiste – fanno scorrere il nostro sangue, noi rispondiamo con le nostre parole vuote”.

Giorgia Meloni chiama i terroristi “maiali”, offesa particolarmente bruciante nella cultura islamica. “Sangue italiano è stato versato a Barcellona: Fratelli d’Italia esprime cordoglio e profonda vicinanza alle famiglie dei nostri connazionali uccisi da maiali terroristi che odiano noi, i nostri figli, la nostra libertà. L’Italia e l’Europa non possono restare a guardare di fronte a questo continuo sacrificio di innocenti e non possono rispondere con la vigliaccheria al coraggio mozzafiato di Bruno Gulotta, morto per salvare i suoi bimbi, rispettivamente di 6 anni e 7 mesi”.

Anche Fi usa toni particolarmente forti con la Santanché e Toti: la prima afferma che “le lacrime che versiamo devono spingerci a reagire con azioni concrete e definitive: quando ci decideremo a chiudere le frontiere e cacciare via queste bestie dal nostro Paese?”; il Governatore della Liguria ricorda che due sono gli italiani che hanno perso la vita vittime delle barbarie di bestie che si fingono uomini! Serve risposta ferma, il tempo del buonismo è finito”. In questo contesto Matteo Salvini si limita ad aver rimpianto, in questo frangente, per la profetica penna di Oriana Fallaci.

In questo coro di condanna, con reazioni “limite” da parte di molti politici, si affianca l’iniziativa di Maurizio Gasparri che pubblica sui suoi profili social una foto-choc che accosta il bimbo spagnolo di tre anni – la vittima più giovane della strage di Barcellona – e il piccolo Aylan, morto in un naufragio di migranti e diventato ‘simbolo’ delle tragedie del mare. Due fotografie, con i due piccoli quasi nella stessa posizione, cui il senatore azzurro aggiunge un invito alla riflessione: “la foto del primo bambino fu diffusa per sensibilizzare le coscienze sull’immigrazione. La seconda, del bimbo di 3 anni ucciso dagli islamici a Barcellona, non vogliono venga diffusa. Su alcune tragedie si specula e altre vengono occultate per negare la verità”.

(di Paolo Cucchiarelli/ANSA)

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