Un anno dopo il terremoto Norcia lavora a una città “migliore”

Foto LaPresse - Roberto Settonce 24/08/2016 Norcia
Foto LaPresse – Roberto Settonce 24/08/2016 Norcia

NORCIA (PERUGIA). – “A un anno dalla prima scossa del 24 agosto abbiamo solo un desiderio, tornare a vivere, al più presto, come prima del terremoto in una città migliore di quella che il sisma ci ha in parte distrutto”: il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ha tracciato con l’ANSA un bilancio di 12 mesi “complicati”. “Nei quali – ha detto – abbiamo dovuto superare prove dure, ma al tempo stesso pieni di emozioni e sensazioni stupende, dettate dall’affetto e dalla solidarietà che gli italiani e non solo ci hanno riservato”.

“Adesso vogliamo riportare Norcia ad essere una città attrattiva sotto il profilo turistico e per far questo dobbiamo garantire al visitatore di soggiornare nel posto più sicuro del mondo”, ha sottolineato il sindaco che in una sorta di viaggio a ritroso nel tempo, ha deciso di partire dalla fine, anzi dal futuro.

“Guardare avanti, darsi degli obiettivi – ha detto – è l’unico modo per garantirsi l’opportunità di tornare competitivi nei mercati turistici nazionali e internazionali nell’arco di due-tre anni e perché ciò accada serve intanto riportare la gente di Norcia a vivere in questa terra e sostenere la ripresa delle attività economiche, a cominciare da quelle dei commercianti e degli operatori turistici”. Il sindaco ha assicurato che prima dell’inverno tutti avranno una casetta dove vivere.

“I cantieri – ha spiegato – sono tutti aperti, finora abbiamo consegnato 138 alloggi. Discorso più complicato per la ricettività turistica dato che prima del sisma Norcia poteva contare su 3.800 posti letto e pensare di tornare a quei numeri oggi è molto difficile, ma proveremo ad ampliare l’attuale offerta”. Alemanno è tornato con la memoria alla notte del 24 agosto di un anno fa.

“Eravamo in piazza San Benedetto – ha raccontato – e attendevamo notizie dalle frazioni e dai paesi vicini. Da San Pellegrino giungevano informazioni poco rassicuranti, ma per grazia di Dio non ci segnalavano persone ferite. In città quel giorno c’erano circa 18 mila persone, tra cui molti ragazzi in ritiro con le loro squadre di calcio. Ricordo il senso di smarrimento dei piccoli e dei loro accompagnatori e poi sento ancora addosso il freddo di quella notte, che si fece gelo quando da Amatrice e dagli altri paesi limitrofi iniziarono a giungere notizie di vittime”.

Con la scossa del 24 agosto a Norcia vennero lesionate diversi edifici. “Nei giorni successivi – ha ricordato il sindaco – facemmo 3.230 verifiche, riscontrammo danni seri al 20% degli immobili controllati, un numero consistente ma non drammatico e questo grazie alla ricostruzione nel post sisma del 1979 e del 1997. Tirammo un sospiro di sollievo – ha concluso il sindaco -, ma non sapevamo che il peggio doveva ancora arrivare”.

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