Ius soli, Gentiloni: “Conquista di civiltà”. Ira Lega-Fi

Ius soli, cittadinanza italiana a figli di stranieri nati in Italia.
Ius soli, cittadinanza italiana a figli di stranieri nati in Italia.

ROMA. – Paolo Gentiloni rilancia sullo Ius soli, e il centrodestra insorge e minaccia barricate in Parlamento contro un provvedimento che giudica “azzardato” ritenendolo un lasciapassare per gli aspiranti fondamentalisti islamici. Resta comunque saldo l’impegno del premier di riprendere a settembre l’esame del ddl che prevede la cittadinanza per i figli degli immigrati perchè – ha spiegato – quella legge è una “conquista di civiltà e un modo per valorizzare e arricchire la nostra identità”.

“Il concetto di cittadinanza in un mondo che cambia – ha aggiunto – non va confuso con la mancanza di certezze”, e “andare verso una società più aperta e multietnica non deve comportare una rinuncia alla nostra sicurezza e ai nostri stili di vita”. Una scommessa non facile, ma su cui – ha rimarcato Gentiloni – “le istituzioni democratiche si giocano una parte fondamentale della loro credibilità”.

Parole, quelle del premier, che hanno innervosito la Lega e tutto il centrodestra da sempre ostile allo ius soli e ancor più oggi dopo il susseguirsi degli attacchi terroristici in tutta Europa. “Dopo quello che è successo a Barcellona e in Finlandia rilanciare lo ius soli suona come un pericoloso azzardo”, si è ribellato il vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana per il quale “la storia di molti attentatori dimostra che la cittadinanza non è uno strumento di integrazione, piuttosto un mezzo di facile penetrazione in Europa”.

Lo Ius soli una conquista di civiltà? “No, una follia”, attacca Matteo Salvini che preannuncia barricate: “lo bloccheremo, lottando dentro e fuori dal Palazzo: la cittadinanza e il diritto di voto sono una conquista, non si regalano”. “Le priorità del paese sono altre, Fi è contro il ddl”, ha sentenziato Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi. Gentiloni “scellerato” è l’affondo di Maurizio Gasparri per il quale rilanciare il ddl in questo momento equivale a “gettare benzina sul fuoco”.

Sulla stessa linea Giorgia Meloni leader di Fdi: “Contro questo ennesimo, scellerato provvedimento continueremo la nostra raccolta firme per dire NO IUS SOLI”. “Aprire oggi una discussione sullo ius soli è irresponsabile, avventato e destinato ad alimentare paura e sospetto”, ha messo in guardia Paolo Romani capogruppo di Fi al Senato, mentre Roberto Calderoli ha bollato la sinistra come “tafazzista e irresponsabile”.

A tentare di arginare il fiume di no del centrodestra, il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova che ha messo in guardia dal rischi di incorrere in un grave “errore”, quello di “identificare migranti e terroristi”. Quindi a suo giudizio ” ha fatto benissimo il Presidente Gentiloni a ricordare che la legge sulla cittadinanza è l’altra faccia delle politiche per la sicurezza”.

A favore dello Ius Soli è Mdp che con Francesco Laforgia chiede a Gentiloni di “non cedere allo stop di Alfano” e “alle tante sirene retrive che suonano nel Paese”. Così – fa sapere il capogruppo alla Camera – ci sarà il nostro “deciso sostegno”. E il collega di partito Federico Fornaro indica una data: il ddl può andare già in aula il 12 settembre: noi siamo pronti a votarlo.