Alitalia, ministro Calenda: “La priorità è che non costi a cittadini”

Aerei in pista, Alitalia e Lufthansa.
Aerei in pista, Alitalia e Lufthansa.
Alitalia

ROMA. – La priorità del Governo è non far tirare fuori altri soldi agli italiani per Alitalia. Il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda mette in chiaro che il lavoro, dopo quasi 4 mesi di amministrazione straordinaria, è finalizzato anche a questo, a fare in modo che non servano altri interventi pubblici oltre ai 600 milioni di prestito ponte concessi a maggio.

E a far ben sperare è il fatto che le offerte ci siano, sia per comprarla in blocco che per l’acquisto separato di volo e handling. “Sono arrivate offerte, i commissari le stanno valutando: includono la gran parte del perimetro, alcune un perimetro più ristretto”, ha annunciato proprio Calenda dal Meeting di Rimini, facendo riferimento alle due opzioni indicate nel bando per le offerte vincolanti (cessione unitaria dell’azienda o vendita separata della parte aviation e della parte handling).

“L’obiettivo – ha quindi sottolineato il ministro – è che non servano altri interventi pubblici: per me la priorità in questo caso è non far tirare più fuori soldi ai cittadini”. Un concetto particolarmente caro al titolare del Mise, che già all’indomani del commissariamento ammoniva di stare attenti ai soldi dei cittadini che per l’ex compagnia di bandiera hanno pagato fino ad oggi 8 miliardi di euro.

Ma che l’ipotesi di un possibile nuovo intervento dello Stato sia stata presa in considerazione dal Governo l’ha detto chiaramente un mese fa il ministro dei trasporti Graziano Delrio: si lavora alla vendita in blocco, ha assicurato il ministro in audizione alla Camera, ma nel caso non arrivassero offerte in questo senso, le alternative ci sono, a partire dal prolungamento dell’amministrazione straordinaria, mettendo altro denaro pubblico.

Intanto il lavoro dei commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari è concentrato sulla seconda fase della procedura di vendita, quella della offerte vincolanti. E da ambienti vicini ai commissari si limitano a far sapere che c’è interesse. Il bando messo a punto a fine luglio fissa una prima scadenza al 15 settembre per presentare le manifestazioni di interesse, che i commissari, una volta ricevute, valuteranno entro 10 giorni per decidere l’ammissione alla ‘data room’. Per farsi avanti con un’offerta vincolante c’è invece tempo fino al 2 ottobre.

(di Enrica Piovan/ANSA)