Zanda: “Non insabbieremo i vitalizi”. Ma M5s non ci crede

Il tabellone con i risultati del voto sui vitalizi al Senato.
Il tabellone con i risultati del voto sui vitalizi al Senato.
Voto al Senato sui vitalizi.

ROMA. – Non solo lo ius soli e la legge di bilancio: la ripresa dei lavori parlamentari si preannuncia di fuoco anche per la legge sui vitalizi, la riforma che ricalcola gli assegni degli ex parlamentari, votata alla Camera a fine luglio. E, ora, in attesa di passare al vaglio del Senato. Dove, il fronte dei contrari sembra iniziare ad ingrossarsi anche tra le fila dei partiti che a Montecitorio hanno votato a favore. Come il Pd.

A rompere le righe è arrivato infatti il senatore ed ex tesoriere Ds, Ugo Sposetti. Assicura di aver già costruito la maggioranza parlamentare che affosserà la legge. Per una questione di principio. Ma a far insospettire i 5 Stelle, i più efficaci sostenitori della legge che porta la firma del dem Matteo Richetti, sono state le parole di un altro democratico: il presidente dei senatori Pd che già nei giorni scorsi si era detto perplesso sulla costituzionalità della legge.

Scoppiato il can-can e la protesta dei 5 Stelle, il capogruppo dem precisa: i vitalizi “certamente, saranno calendarizzati alla ripresa, non c’è alcuna intenzione di insabbiare il testo”. Ma, aggiunge tuttavia, che va “esaminato a fondo, a partire dai profili di costituzionalità”. Profili che, a dire il vero, erano stati già esaminati nel corso del passaggio parlamentare a Montecitorio.

“Il Pd getta la maschera. Come avevamo denunciato la Richetti sarà insabbiata al Senato, per stessa ammissione degli esponenti dem. Dovrebbero vergognarsi”, attaccano i capigruppo M5S di Camera e Senato. Anche il 5 Stelle Danilo Toninelli, che ieri aveva preannunciato l’intenzione del Movimento di ‘blindare’ la cancellazione dei vitalizi con una legge costituzionale, tuona: “il Pd vuole ‘esaminare attentamente’ l’abolizione dei vitalizi, che nel loro gergo significa ammazzarla. Non ci devono nemmeno provare!”. Pure Matteo Salvini attacca: “i senatori Pd non vogliono tagliare i vitalizi. Vergogna!”.

Zanda intanto precisa e ribadisce: “il disegno di legge è appena arrivato al Senato, inizierà immediatamente l’esame in commissione Affari Costituzionali. Esaminata rigorosamente la questione di costituzionalità, parleremo di merito sia in commissione che in aula”.

“Si legge Sposetti ma si scrive Zanda. Dire che occorre un ulteriore esame di costituzionalità è un pretesto per insabbiare il provvedimento”, insistono i parlamentari M5S. Ma fa riflettere anche il commento di Francesco Russo, segretario d’Aula per il Pd a palazzo Madama, in soccorso al capogruppo: “Pur di soffiare sul fuoco della demagogia sono disposti a travolgere lo stato di diritto e i principi costituzionali, o addirittura a minacciare cambiamenti e riforme costituzionali per cancellare le prerogative parlamentari” dice.

Sottoscrive il senatore dem Franco Mirabelli: “cosa conta che una legge debba essere fatta bene, sennò è a rischio di costituzionalità? Ai 5 Stelle interessa solo la propaganda”. Il vicesegretario Pd Maurizio Martina assicura: “Le parole di Zanda sono le parole del Pd; si va avanti”. Ma Andrea Mazziotti (CI) attacca sia Pd sia M5s: “quando proposi di inserire in Costituzione il principio di ragionevolezza e proporzionalità dei vitalizi, Pd e M5S furono contrari a una modifica costituzionale”.

(Di Francesca Chiri/ANSA)

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