Roma, Di Francesco: “Spalletti un esempio, ma voglio i tre punti”

Serie A, Roma-Inter
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ROMA. – La prima di Di Francesco all’Olimpico, il ritorno nella Capitale di Spalletti. Roma-Inter è soprattutto il duello a distanza sulle panchine tra il tecnico abruzzese e quello toscano, che ha detto addio ai colori giallorossi dopo una stagione da record (87 punti) contrassegnata però soprattutto dal conflittuale rapporto con Totti. E in molti dagli spalti – dove sono attesti oltre 45 mila spettatori – fischieranno proprio Spalletti, riservando appalusi invece per il nuovo allenatore che di paragoni però non vuole sentir parlare.

“È normale si facciano in questo momento visto che lui è stato qui prima di me, ma domani c’è prima di tutto Roma-Inter” ricorda Di Francesco, assicurando che la sua squadra “è più forte”, rispetto a quella trovata al momento dell’insediamento a Trigoria (“ed è normale che sarei ancor più felice se dovessimo migliorarci”, magari con l’arrivo di Schick), e sottolineando poi le capacità del collega passato in nerazzurro:

“Spalletti non lo devo presentare per la qualità e l’esperienza che ha. Io sono nettamente più giovane e ho sempre cercato di rubare qualcosa a quelli bravi, tra cui lui, quindi lo ritengo anche un esempio. Se firmerei per uguagliare il suo record di punti? Sicuramente sarebbe un bottino importante, forse anche da scudetto perché dal mio punto di vista sulla carta il campionato si è livellato. Potrei dire anche di sì, ma il desiderio è fare sempre meglio, magari facendo meno punti ma ottenendo qualcosa di importante”.

Prima però c’è da pensare all’Inter.

“L’obiettivo è portare a casa tre punti per poi poter lavorare nei prossimi 15 giorni in maniera ottimale e dare ancora forza a questo gruppo e convinzione in quello che sto proponendo. Rispetto a Bergamo mi aspetto una prestazione migliore dal punto di vista tecnico e anche fisico. Voglio una qualità maggiore nel nostro modo di giocare, specialmente in quello che è lo sviluppo offensivo. Ai miei calciatori chiedo di dare tutto” sottolinea Di Francesco, ancora indeciso su chi schierare nel ruolo di terzino destro: “Manolas o Juan Jesus? Di formazione non parlo. Di certo non posso modificare totalmente questa squadra in cinque giorni, avrei tante difficoltà. Già per assimilare quello che chiedo io ci vuole tempo…”.

Eppure all’ambiente non chiede di avere pazienza:

“Non devo chiedere favori a nessuno. Roma è una piazza particolare, lo sapevo, ma io sono sereno. Sono partito il 16 luglio con tutti i giocatori in giro per il mondo. Sono consapevole delle difficoltà che possono trovare. L’apprendimento di quello che chiedo sta migliorando. Per questo ritengo ci voglia un po’ di tempo. E’ normale che quando si allenano grandi calciatori affermati qualche difficoltà in più ci può essere, ma io vedo che credono in quello che propongo, e questa è la cosa più importante”.

E fondamentali per la Roma sono anche i prossimi ritorni di Florenzi e Karsdorp. L’azzurro già domani sarà in panchina.

“Sarà convocato, ma si allena con noi da poco e non ha ancora la condizione ottimale per affrontare una partita intera. Ma a gara in corso potrebbe essere anche una soluzione, mai dire mai” confessa Di Francesco, che si augura invece di riavere il terzino olandese da dopo la sosta: “La speranza è di poterlo utilizzare nell’amichevole con la Chapecoense del primo settembre per poi averlo a disposizione per la gara con la Sampdoria”.

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