Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: “Dieci miliardi per bonus giovani, governo timido”

Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia risponde ai giornalisti.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia

RIMINI. – Per il ‘pacchetto giovani’ servono 10 miliardi in tre anni, la proposta del Governo è “un po’ timida”. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, apre con forza la stagione della legge di Bilancio, dicendosi “favorevolissimo” all’ipotesi di norme anti-licenziamento ma chiedendo un’operazione più decisa, che favorirebbe anche il rilancio della domanda interna. Lo fa dal Meeting di Rimini, ricordando che l’obiettivo può essere quello di “attivare 900 mila posti di lavoro”, e vede le proposte di agevolazioni fiscali e contributive all’esame del Governo come “un primo passo”.

Lo sgravio, secondo quanto spiegano i tecnici vicini al dossier, dovrebbe essere per il 50% dei contributi fino a un limite di 3.250 euro annui per due o tre anni. C’è anche l’ipotesi che la norma possa essere seguita da uno sgravio contributivo fiscalizzato (quindi senza riduzione della prestazione futura) di circa il 3% strutturale.

E’ confermato che sono previsti anche paletti per impedire comportamenti ‘furbeschi’ da parte delle aziende, per evitare che si rinunci a un lavoratore che ha esaurito i vecchi sgravi introdotti nel 2015, nati con il Jobs act, assumendone altri con il nuovo incentivo. Il tetto di età per usufruire dello sgravio dovrebbe essere 29 anni, ma ancora tra i tecnici dell’Esecutivo si discute se innalzare l’asticella almeno ai 32 anni.

“Prima pensiamo ai giovani” poi allo stop all’innalzamento automatico dell’età pensionabile, aggiunge il presidente di Confindustria che, sulle ‘norme antilicenziamento’, ribadisce: “Noi dobbiamo evitare azzardi morali, l’operazione deve essere fatta sull’incremento di occupazione, non sullo ‘status quo’: questa norma ci trova non favorevoli ma favorevolissimi”.

Al Meeting di Cl partecipa anche Annamaria Furlan e il segretario generale della Cisl chiarisce che “oltre alla decontribuzione per risolvere il dramma della disoccupazione giovanile, nel nostro Paese servono anche altri interventi”.

“Condivido completamente, ha perfettamente ragione”, approva Boccia, secondo il quale “dobbiamo distinguere tra quello che servirebbe fare o si dovrebbe fare nella prossima legge di bilancio, con risorse non elevate, e quello che potrebbe essere un piano di legislatura: sono due cose diverse, su cui aprire un confronto a tutto campo con partiti e Governo”. Qualcuno potrebbe parlare di una proposta di ritorno alla concertazione, ma quello che vuole ora Confindustria “non sono soldi, noi chiediamo una politica fiscale che sia all’altezza del secondo Paese industriale d’Europa”, spiega.

“Ricordo che in Francia Macron sta prevedendo un’operazione da 50 miliardi, di cui 30 sul lavoro e le imprese, e che in Inghilterra stanno affrontando i problemi industriali del Nord del Paese”, dice ancora il presidente di Confindustria, aggiungendo che le misure di rilancio dell’occupazione e della domanda interna “non sono una questione degli industriali, ma una questione dell’industria del Paese, che è una cosa diversa”.

(dall’inviato Alfonso Neri/ANSA)

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