Vaccini, Fedeli: “Nessuna proroga per i certificati a scuola”

Un infermiere vaccinando una giovane
Vaccinazioni: torna l’obbligo a scuola

ROMA. – Nessuna proroga per la presentazione a scuola della documentazione che attesta l’avvenuta vaccinazione degli iscritti: per le famiglie dei bambini della scuola dell’infanzia, delle sezioni primavera e del nido la scadenza è il 10 settembre ed è requisito di accesso al servizio. La conferma arriva dalla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che rassicura sulle indicazioni contenute nelle circolari emanate dopo l’approvazione della legge sull’obbligo vaccinale.

Si va avanti, dunque. Anche se c’è “un po’ di preoccupazione”, ammette la titolare del dicastero di viale Trastevere, per il carico burocratico che ricade sugli istituti scolastici. Entro il 10 settembre i genitori degli iscritti ai servizi 0-6 anni (comprese le scuole private non paritarie) dovranno dimostrare, anche con autocertificazione, che i loro figli sono stati vaccinati. Su questa data, ha assicurato la ministra ai microfoni di Radio24, “non credo ci saranno proroghe”.

La scadenza per gli altri gradi di scuola è il 31 ottobre. Gli istituti scolastici sono al lavoro per raccogliere la documentazione. “A oggi – ha affermato Fedeli – la situazione è difficile da verificare, lo vedremo di più nei prossimi giorni. Stiamo avvertendo un lavoro fatto tra uffici scolastici regionali e provinciali con gli enti locali e con il servizio sanitario locale per facilitare l’acquisizione della documentazione ai genitori. Questo è l’elemento più importante su cui abbiamo lavorato da subito come Miur. Vediamo a lato del 10 settembre in che condizioni saremo”.

“E’ un’estate complicata – ha aggiunto – ma sono ottimista. Durante il dibattito, anche acceso e contrastato, sui vaccini si è diffusa una maggiore consapevolezza sulla loro importanza. Sono più preoccupata per il carico burocratico”, che ricade sulle scuole – ha spiegato – che “per il fatto di trovare molti genitori che non vogliono vaccinare i propri figli”: “c’erano famiglie che non facevano ai figli i vaccini consigliati anche per ragioni di costo”.

L’accesso all’istruzione 0-6 anni, ha ricordato ancora Fedeli, potrà avvenire anche con la sola prenotazione alla vaccinazione. In questo caso, ha sottolineato, “non è responsabilità del genitore: può succedere che ci sia stata la richiesta ma la struttura sanitaria abbia dato appuntamento fra due mesi”. “Chi invece non ha fatto le vaccinazioni e non le ha richieste, non entra nella scuola 0-6, mentre nella scuola dell’obbligo sì”.

“Se un genitore non ha fatto vaccinare il proprio figlio e continua a mantenere un atteggiamento contrario – ha concluso Fedeli – il lavoro più importante da fare come istruzione è proprio motivarlo, coinvolgerlo e convincerlo sull’importanza del vaccino per il proprio figlio e per il bene della comunità”.

Ad accogliere invece il dissenso di esponenti di associazioni contrarie all’obbligo vaccinale è il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha offerto il sostegno della Regione nei ricorsi che questi faranno contro la legge, consentendo così una valutazione della costituzionalità del provvedimento.