La fiducia delle imprese al top dal 2007. Padoan: “Strada giusta”

Fiducia imprese al top da 2007.

ROMA. – Agosto all’insegna dell’ottimismo per i consumatori e le imprese italiane. Gli indici Istat sul clima della fiducia indicano che mai, negli ultimi dieci anni, il morale delle aziende è stato più alto: ad agosto 2017 l’indice relativo alle imprese sale a 107 punti dai 105,6 di luglio, e tocca il massimo livello da giugno 2007, prima dell’inizio della crisi. Anche la fiducia dei consumatori fa uno scatto in avanti, passando nell’ultimo mese da 106,9 punti a 110,8, il valore più elevato raggiunto nel 2017.

E i progressi sono estesi a tutte le componenti della fiducia: migliorano il clima economico e quello personale, quello corrente e quello futuro mentre diventano più positivi giudizi e aspettative sulla situazione economica del Paese e calano le attese di disoccupazione. Intanto dall’Ocse arriva il riconoscimento di una crescita italiana sopra le attese, stabile al +0,4% nel secondo trimestre rispetto al primo e in aumento dell’1,5% su base annua.

L’andamento del Pil dell’Italia resta comunque sotto la media delle sette maggiori economie (+0,6% sul trimestre, +2% sull’anno) e si classifica all’ultimo posto nel G7 per crescita tendenziale. I dati Istat sono “molto positivi – commenta il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, su Twitter – incoraggiano a proseguire strada intrapresa e a rendere strutturale la ripresa”.

Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, scrive su Facebook: “un Paese che cresce è un Paese che ha fiducia nel futuro”. “Le riforme dei Mille Giorni e le misure del Governo producono risultati: andiamo avanti per tornare a far crescere l’Italia”, conclude.

Saluta i dati come “un segnale importante” pure l’ufficio studi di Confcommercio, per il quale dalla fiducia delle famiglie arriva “l’indicatore di un possibile miglioramento a breve dei consumi, che stentano ancora a trovare la strada della vera crescita”. Mentre è di avviso contrario Federconsumatori, che contesta l’analisi dell’Istat come “un quadro eccessivamente fiducioso e ottimista” perché il superamento della crisi è “ancora lontano”.

Dall’Istat spiegano che a trainare è soprattutto la manifattura “in una fase di forte espansione, mentre continua ad esserci un andamento oscillatorio per gli altri settori”: nelle imprese manifatturiere il clima di fiducia sala da 107,8 a 108,1 punti ad agosto e nei servizi passa da 105,1 punti a 107, cala invece negli altri comparti. Nelle costruzioni c’è un peggioramento da 131,1 a 128,4 punti e nel commercio al dettaglio da 108,8 a 105,3.

(di Chiara Munafò/ANSA)