Ischia: mille cinquecento sfollati. La visita di Mattarella

ISCHIA. – Lo aveva promesso ai sindaci poche ore dopo il sisma, e così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella visiterà i luoghi più colpiti dalla scossa del 21 luglio. Luoghi dove il numero degli sfollati è cresciuto di giorno in giorno, fino all’attuale e definitiva stima di 1.500 persone, la maggior parte delle quali – circa 1.200 – concentrate a Casamicciola Terme, dove è rimasto senza casa un abitante su sette. Danni che, secondo l’Ingv, nei casi più gravi sono stati causati anche dall’assenza di protezioni antisismiche nelle case.

Il capo dello Stato arriverà sull’isola alle 16.30: sarà una visita privata, che vedrà Mattarella nel Centro operativo misto – da dove la protezione civile sta gestendo gli interventi – e poi nelle zone rosse di Casamicciola e Lacco Ameno, i due centri dove maggiori sono stati i danni. Al presidente i sindaci ribadiranno la richiesta di interventi rapidi per risanare gli alloggi e far ripartire l’economia turistica dell’isola, dopo i contraccolpi dovuti al terremoto.

Al momento gli sfollati sono tutti ospitati in strutture alberghiere o in abitazioni di familiari e amici. Domani il Consiglio dei ministri dovrebbe varare il decreto per lo stato di emergenza, con un commissario chiamato a gestire le risorse che verranno stanziate. Il governatore Vincenzo De Luca chiede che si tratti di un tecnico che risieda a Ischia e che sia operativo a tempo pieno: “Il capo della protezione civile era pronto a nominarmi, ma ho detto di no”.

La questione Ischia fa anche da sfondo alla polemica di De Luca nei confronti del ministro della Giustizia: Orlando aveva criticato la legge regionale campana – impugnata dal Governo e ora in attesa di esame da parte della Consulta – che consentirebbe l’acquisizione al patrimonio comunale di immobili abusivi da demolire. Per il guardasigilli “ogni sanatoria è pericolosa”, frasi che De Luca non ha affatto gradito.

Il governatore ha rivolto una sorta di sfida a Orlando: “La lotta agli abusi non si fa con le parole che sentiamo da 25 anni, ma con il carcere per chi commette reati. Il Governo vari subito un decreto legge che preveda tre anni di carcere per chi realizza costruzioni fuorilegge, la sospensione dei funzionari che autorizzano l’allaccio utenze e l’espulsione dalle attività economiche delle imprese che costruiscono. Il terremoto di Ischia deve essere uno spartiacque nel contrasto al cemento illegale”.

Intanto l’Ingv rende noti i risultati dei rilievi compiuti il 23 agosto: la maggior parte delle abitazioni gravemente danneggiate in seguito al terremoto erano sì di buona fattura, in mattoni, pietra o tufo, ma prive di quelle ‘vecchie’ e semplici protezioni antisismiche che, ad esempio, sono presenti in molte case dell’Appennino, come le catene o i tiranti.

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