Harvey si abbatte sulla Louisiana: “Peggio di Katrina”

(Melissa Phillip/Houston Chronicle via AP)
(Melissa Phillip/Houston Chronicle via AP)

WASHINGTON. – L’uragano Harvey fa ancora paura e dopo cinque giorni sembra non volersene andare, lasciando anche qualche strascico di polemica all’indomani della visita di Trump. “Dopo essere stato testimone diretto dell’orrore e della devastazione causata dall’uragano Harvey, il mio cuore è ancora di più con il grande popolo del Texas!”, ha twittato il presidente, quasi a voler rispondere alla critiche di chi lo ha accusato di essere rimasto troppo concentrato su se stesso, sulla risposta della sua amministrazione, senza nominare le vittime, lanciare appelli agli americani per aiuti e donazioni.

Insomma, senza creare empatia e sfruttare il suo ruolo presidenziale per rafforzare i soccorsi. Per non dire delle polemiche per le scarpe con i tacchi a spillo usate da Melania in partenza dalla Casa Bianca, prima di sostituirle all’arrivo con un paio di scarpe da ginnastica bianche immacolate.

Harvey ha toccato terra per la seconda volta in Louisiana, lo Stato già flagellato nel 2005 da Katrina, facendo cadere una grande quantità di pioggia prima di spostarsi verso l’Arkansas, il Tennessee e parti del Missouri. Ci sono rischi di nuove inondazioni, ma meno catastrofiche di quelle che hanno messo in ginocchio Houston e il Texas del sud, dove secondo il governatore Greg Abbott l’uragano ha causato un disastro “ben più grande” di quelli di Katrina nel 2005 (oltre 1800 morti) e Sandy nel 2012 (oltre 200 morti). Poi comunque Harvey dovrebbe indebolirsi ed essere ulteriormente declassato da tempesta tropicale a depressione tropicale.

(Gabe Hernandez/Corpus Christi Caller-Times via AP)

Il bilancio delle vittime cresce, almeno 30 secondo il New York Times, ed è destinato ad aumentare, stando alle autorità. Finora a Houston, dove finalmente è tornato il sereno, sono state salvate oltre novemila persone con una gigantesca operazione di soccorso tuttora in corso. Molti i dispersi, tra loro anche due soccorritori. Gli sfollati sono almeno 30mila in oltre 230 centri di accoglienza sempre più sovraffollati, tanto che si sono mobilitate altre città come Dallas, San Antonio e la capitale Austin.

Continuano intanto le donazioni delle grandi aziende (anche la Disney) e delle star (ultima l’attrice Sandra Bullock con 1 milione di dollari). Resta la preoccupazione per i due bacini idrici ad ovest, che hanno ricevuto da 81 a 89 cm di pioggia, ma ora il livello dell’acqua sembra crescere meno del previsto, scongiurando il pericolo di tracimazione dalle dighe.

Intanto a Houston il sindaco ha proclamato il coprifuoco dalla mezzanotte alle cinque su richiesta della polizia, dopo alcuni casi di sciacallaggio. E le autorità sanitarie hanno invitato a fare il richiamo della vaccinazione antitetano per i rischi legati alla diffusione delle infezioni, anche per le possibile perdite del sistema fognario, e alla carenza di cibo sicuro e acqua potabile. Monito pure contro i morsi dei rettili, alla ricerca di posti asciutti.

C’è inoltre un allarme per i pericoli di inquinamento causati dalle sostanze fuoriuscite dalle raffinerie gestite da Exxon, Shell e altre compagnie petrolifere, danneggiate dalle piogge torrenziali. Alcune di queste sostanze, come il benzene, sono classificate come cancerogene. La chiusura degli impianti texani, che rappresentano circa un quarto della capacità di raffinazione Usa, sta creando anche un serio danno economico, ripercuotendosi sui mercati e rallentando la crescita dell’economia americana di almeno lo 0,2% nel terzo trimestre, dopo il balzo del 3% nel secondo.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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