Schick chiude mercato Roma: “Qui le stesse ambizioni della Juve”

Presentazione di Schick a Roma
Presentazione di Schick a Roma

ROMA. – Schick e stop. La Roma chiude ufficialmente la campagna acquisti con l’arrivo a Trigoria dell’attaccante ceco. Nel giorno della presentazione del giocatore prelevato dalla Sampdoria per 42 milioni di euro, il ds Monchi è chiaro sull’argomento: “È l’ultima che facciamo in questa finestra di mercato, non arriverà nessun altro”. Di Francesco insomma non sarà accontentato visto che a inizio ritiro aveva espressamente chiesto un centrale difensivo in più. Se non altro il tecnico si ritrova in rosa un giocatore richiesto da tutte le big italiane e dalle notevoli potenzialità, che adesso andrà inserito nel 4-3-3 giallorosso.

“In nazionale ho sempre giocato come centravanti, ma non ho problemi a giocare sulla destra. Tendo ad accentrarmi sulla sinistra e non avrei problemi a ricoprire quella posizione. Io mi sento pronto, sto bene e non vedo l’ora di giocare. Venerdì contro la Chapecoense farò l’esordio molto probabilmente” annuncia Schick, che anche nella Capitale si è tenuto stretto la maglia col 14 sulle spalle: “È il mio numero fortunato, ce lo avevo in Under 21 dove ho segnato molto e anche alla Samp. Ho fatto una buona stagione a Genova e quindi l’ho scelto anche qui”.

Lo avrebbe trovato libero anche a Torino, ma il trasferimento in bianconero alla fine è saltato e a vestirlo è stato Matuidi. “Quello che è successo con la Juventus fa parte del passato. Non voglio riparlarne, non sono deluso, anzi sono contento di essere qui – assicura il ceco -. Perché ho scelto la Roma? È semplice, non ci sono differenze tra Juve e Roma, sono top club, con le stesse ambizioni. Lo scudetto? So che la Roma è arrivata seconda lo scorso anno. Spero che riusciremo a fare un grande passo avanti nella prossima stagione”.

A chi poi gli chiede come ci si sente ad essere l’acquisto più importante della storia della Roma risponde secco: “Lo so, ma è una domanda più per il direttore sportivo, io penso solo al campo. Non mi interessa quanto sono costato, mi concentro solo sul calcio”.

A stuzzicarlo poco sono anche i paragoni: “Io come Dybala? Tutti conoscono Paulo, è un top player di classe mondiale ma siamo diversi. Se anche io punto alla maglia n.10 di Totti? Francesco è unico, nessuno sarà mai come lui. Io sono Schick”.

Ultimo tassello di un puzzle che Monchi ha cercato di assemblare al meglio. “Patrik è sempre stato una nostra ossessione. È un calciatore magnifico, e forse questa è l’operazione della quale mi sento più contento, soddisfatto e orgoglioso da quando ricopro il ruolo di direttore sportivo” le parole dello spagnolo, consapevole del fatto che non tutto quello che si voleva fare è stato fatto: “Tutte le squadre possono essere migliorate, ma occorre avere gli strumenti finanziari per poterlo fare – ricorda -. La Roma ha fatto uno sforzo importante in questo mercato, pari alle proprie possibilità: è la cosa più sensata da fare”.

Chiuso quindi il mercato in entrata, ma non quello in uscita. “Se El Shaarawy resterà? Sì, non c’è nessuna offerta” assicura Monchi, prima di confermare le imminenti cessioni di Gyomber e Vainqueur. “Per Castan invece se non riuscissimo a trovare un club che lo soddisfi e soddisfi la società potrebbe anche rimanere qui, come Tumminello”.