Torna al livello pre-crisi il numero degli occupati

Industria: Ariston Thermo, stabilimento di Osimo.
Industria: Ariston Thermo, stabilimento di Osimo.
Industria: Ariston Thermo, stabilimento di Osimo.

ROMA. – Torna al livello pre-crisi il numero degli occupati in Italia, che supera tra giugno e luglio quota 23 milioni. Una soglia oltrepassata solo nel 2008, prima dell’inizio della lunga ‘debacle’. A certificarlo sono gli ultimi dati dell’Istat, che confermano la fase “di espansione occupazionale”, con un aumento di 59 mila occupati rispetto a giugno e di 294 mila rispetto a luglio 2016. In un mercato del lavoro che però, da allora, ha anche visto cambiare alcune delle sue coordinate e aumentare il divario generazionale, con gli occupati più giovani in difficoltà e gli over-50 in aumento, i contratti a termine in crescita e gli autonomi in calo.

In dettaglio, a luglio gli occupati risultano 23,063 milioni, il massimo a partire da ottobre 2008 (quando erano 23,081 milioni). La soglia, per l’esattezza, era già stata sfondata a giugno (23,004 milioni), rileva l’Istituto riferendo della revisione dei dati provvisori diffusa insieme ai dati di luglio.

Un livello decisamente in recupero se si tiene conto del progressivo calo del numero degli occupati durante gli anni bui della crisi e che ha visto toccare il picco all’ingiù tra la metà del 2013 e gli inizi del 2014, quando il numero delle persone con un posto di lavoro è sceso fino a 22,1 milioni.

Ma se a luglio scorso il tasso di disoccupazione generale si è attestato all’11,3% (coinvolgendo esclusivamente le donne) e quello giovanile tra i 15 e i 24 anni al 35,5%, in quello stesso ottobre del 2008 il primo viaggiava al 6,9% e il secondo al 21,7%. Le persone in cerca di un lavoro allora erano 1,7 milioni, oggi sono oltre 2,9 milioni (dopo essere arrivati a superare quota 3 milioni tra il 2013 e la metà del 2015). Al contempo, però, nello scorso mese di luglio si è registrato un minimo storico per il tasso di inattività, sceso al 34,4% (la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni ne indica -115 mila sul mese e -322 mila sull’anno). Il tasso di occupazione, sempre a luglio, è invece salito al 58%.

Mutata, nel tempo, anche la composizione del mercato del lavoro, per effetto della dinamica demografica e dell’aumento dell’età pensionabile: a crescere ormai in maniera pressoché costante il numero degli occupati over-50 (a luglio +371 mila sull’anno). Protagonisti però anche tra le fila dei disoccupati, perché se al contrario perdono il posto di lavoro fanno fatica a trovarne un altro. A luglio, comunque, il numero dei lavoratori dipendenti ha superato quota 17,7 milioni, di cui quasi 15 milioni permanenti e oltre 2,7 milioni a termine: nel confronto annuo i dipendenti sono aumentati di 378 mila unità, gli indipendenti sono diminuiti di 84 mila. La crescita dei dipendenti ha riguardato sia i lavoratori stabili (+92 mila) sia, soprattutto, quelli a termine (+286 mila).