Salgono i prezzi. Frena la spesa per il cibo, ma è caro-vacanze

Spiagge sicure, ombrelloni a distanza di sicurezza?
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Prezzi salgono. Frena spesa cibo, ma è caro-vacanze

ROMA. – Mini aumento per l’inflazione ad agosto. Il tasso risale all’1,2% dall’1,1% di luglio, secondo i dati provvisori dell’Istat, ma i rincari per gli italiani in vacanza sono ben più pesanti. I prezzi dei biglietti aerei costano il 19,8% in più dell’estate scorsa e il 26% in più di luglio, quelli dei traghetti addirittura il 29,8% in più del 2016 e il 23,9% in più del mese precedente. Rispetto a luglio l’alta stagione porta con sé rincari anche per pacchetti e villaggi vacanze e per i campeggi.

Ci sono risparmi per chi parte in treno (-1% sul mese) e chi dorme in alberghi e pensioni (-1,6%), anche se entrambe le voci sono comunque in aumento rispetto allo scorso anno. Non va meglio per chi decide di andare in vacanza con la propria auto: i carburanti e gli altri beni energetici sono infatti, insieme ai servizi di trasporto, la voce che traina la lieve ripresa dell’inflazione. Il gasolio costa il 4,8% in più dell’anno scorso e la benzina il 4,6%.

Contrastano queste tendenze al rialzo, i beni alimentari (+0,1% sul mese e +0,7% sull’anno) e complessivamente i prezzi del carrello della spesa frenano al +0,6% dal +0,8% di luglio, un tasso dimezzato rispetto all’indice generale. L’inflazione di fondo, al netto dei beni energetici e degli alimentari, sale di due decimi di punto fino all’1%, mentre l’inflazione acquisita per il 2017 si attesta all’1,4%.

I rincari dei trasporti fanno insorgere le associazioni dei consumatori. L’Unc-Unione nazionale consumatori denuncia speculazioni sulle vacanze degli italiani, mentre il Codacons parla di una “stangata” che porta il conto delle ferie alla cifra record di 22 miliardi di euro.

Per le aziende, l’ufficio economico di Confesercenti definisce i consumi turistici “unico vero volano della ripresa” in un contesto di dinamica dei prezzi altalenante. E anche per Confcommercio “la moderata ripresa” del l’inflazione “non desta particolari preoccupazioni”. Di parere opposto, la Federconsumatori stima che questo andamento dei prezzi comporta rincari per le famiglie di oltre 363 euro l’anno.

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