Renzi: “Onoriamo gli impegni, ma sulla legislatura decide il Colle”

Matteo Renzi
Matteo Renzi

ROMA. – Un bilancio lusinghiero quello tracciato da Matteo Renzi sull’operato del governo in questo finale di legislatura, sia sul versante economico (“con il Jobs Act abbiamo realizzato quasi un milione di posti di lavoro”) sia su quello dell’emergenza immigrazione (“i fatti dicono che gli sbarchi sono diminuiti”). E prende le difese del ministro Marco Minniti entrato nel mirino anche di alcuni ministri per le sue parole sul rischio della tenuta democratica del nostro paese: “Molti giudicano le dichiarazioni di Minniti, io preferisco giudicare i fatti del ministro Minniti, del premier Gentiloni, del ministro Delrio, di tutto il Governo.

E i fatti sono semplici: gli sbarchi stanno finalmente diminuendo e questo è un passo in avanti importantissimo”, ha sottolineato il segretario del Pd che al Tg1 ha detto la sua anche sul patto di Parigi con la svolta su Dublino: “Se la cancelliera tedesca Angela Merkel conferma il suo stop all’accordo di Dublino è un fatto gigantesco. Vediamo se dalle parole si passa ai fatti”.

Se l’economia riprende a marciare, ha comunque riconosciuto Renzi, c’è ancora molto da fare per i giovani, le donne e il Sud che “sono ancora un problema”, quindi “bisogna intervenire con incentivi anche dalla prossima legge di bilancio”. E proprio l’imminente manovra d’autunno rappresenta – dicono anche nella maggioranza – l’atto finale della legislatura, il suo coronamento. Se ci sarà tempo per fare altro (dalla legge elettorale allo ius soli, dai vitalizi al biotestamento) è tutto da vedere.

Lo stesso Renzi ha dato la sua disponibilità (ma con un certo scetticismo) sulla legge elettorale: “noi come Pd siamo disponibili: quante proposte abbiamo fatto. La mia impressione è che gli altri non abbiano interesse ad andare fino in fondo”. E di fatto sembrano convivere due posizioni nella stessa maggioranza. Quella di chi come il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, ritiene che subito dopo il varo della legge di bilancio questo Parlamento avrà esaurito il suo compito è si potrà suonare il gong di fine legislatura.

Sull’altro versante c’è invece chi, come il suo omologo al Senato, Luigi Zanda, pensa che si possa sfruttare la massimo questa legislatura e andare poi al voto ma senza imprimere accelerazioni. Zanda ha fatto presente che da qui alla prossima primavera c’è ancora molto da fare e c’è tanta carne al fuoco: nel già ricco menù legislativo, il capogruppo al Senato ha inserito anche altri provvedimenti che ritiene importante approvare come la legge sui piccoli comuni e quella sullo spettacolo.

Non c’è fretta, insomma, sembra dire. E in questo quadro Renzi non intende sbilanciarsi (anche se retroscena lo collocano nel fronte di Rosato) e ha detto che i tempi di fine legislatura li definisce il capo dello Stato: “Fino all’ultimo giorno della legislatura occupiamoci di onorare l’impegno con i cittadini, preoccupandoci di cose concrete a cominciare dall’ edilizia scolastica, dei soldi per i non autosufficienti ed anziani e dalle difficoltà di chi non ce la fa”.

(Di Giuliana Palieri/ANSA)