Il governo blinda Visco, fiducia incondizionata a Bankitalia

Ignazio Visco, governatore Banca d'Italia
Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco
Ignazio Visco, governatore Banca d'Italia
Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco

ROMA. – Fiducia “incondizionata” ai vertici della Banca d’Italia, a partire dal suo governatore Ignazio Visco. Il premier Paolo Gentiloni ‘blinda’ Visco dopo che il Fatto Quotidiano ha riferito dell’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Roma – fascicolo che è al vaglio dei magistrati di Piazzale Clodio ma senza indagati né ipotesi di reato – dopo un esposto dell’ex a.d di Banca Intermobiliare (Bim) Pietro D’Aguì e della possibilità che questo possa influenzare la scelta di rinnovo o meno dell’incarico del governatore, in scadenza a novembre.

Fonti di Palazzo Chigi hanno smentito ogni ipotesi di collegamento tra l’esposto di D’Aguì e presunte valutazioni da parte del governo sui vertici della Banca d’Italia; vertici ai quali il Presidente del Consiglio conferma, ovviamente, la propria incondizionata fiducia.

La Procura di Roma, scrive il Fatto, ha aperto un fascicolo in seguito a un esposto dell’ex amministratore delegato dell’istituto torinese sul comportamento della vigilanza all’epoca dell’acquisizione di Bim da parte di Veneto Banca tra il 2010 e il 2011, e negli anni a seguire. L’indagine è stata affidata dal procuratore Pignatone ai sostituti titolari dell’indagine su Veneto Banca ma gli accertamenti dovrebbero entrare nel vivo solo nei prossimi giorni.

L’accusa contenuta nel nuovo memoriale – che, sempre secondo il Fatto, sarebbe stato depositato il 30 giugno scorso dall’avvocato Michele Gentiloni Silveri, cugino del Presidente del Consiglio – sarebbe legata al comportamento della vigilanza durante l’acquisizione di Bim da parte di Veneto Banca “con successivo inadempimento da parte di quest’ultima – cita ‘il Fatto’ – alle obbligazioni assunte”.

Secondo punto indicato nel memoriale, presunti errori compiuti durante l’ispezione sulla Bim da Emanuele Gatti per la Banca d’Italia. Terzo, il comportamento della vigilanza in relazione al mancato acquisto della Bim da parte di una cordata di investitori, guidata sempre da D’Aguì.

L’ex a.d dell’istituto torinese nei mesi scorsi aveva denunciato anche Veneto Banca e l’ex a.d di Montebelluna Vincenzo Consoli per truffa aggravata ed estorsione sempre per la vicenda Bim, fascicolo che Roma ora ha trasmesso alla Procura di Treviso per competenza territoriale.

Intanto, dopo il tonfo della scorsa settimana, il titolo ha chiuso in netto rialzo a Piazza Affari (+6,87% a 1,12 euro) mentre è in corso l’esame delle offerte vincolanti dei fondi da parte dei liquidatori di Veneto Banca, che controlla ancora Bim con il 74%.

Hanno presentato offerte i fondi Warburg, JC Flowers, Attestor e Barents Re, basandosi su un valore d’impresa che secondo le indiscrezioni vanno da 100 a 150 milioni. L’obiettivo dei liquidatori è prendere una decisione entro il 15 settembre, lasciando poi la parola finale a Bce e Bankitalia, per chiudere la partita entro la fine dell’anno.

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