Processo a Ventura: rischio Mondiali, Italia tra Svezia e Grecia

Gian Piero Ventura medita sulla sconfitta con la Spagna. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Gian Piero Ventura medita sulla sconfitta con la Spagna.
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

ROMA.- Il Mondiale è a rischio, ed è processo azzurro. Anzi, alla sbarra finisce il ct Gian Piero Ventura. Dalla scelta del modulo offensivo alla serata incolore di Verratti, passando per i mancati cambi e per l’incognita dell’impiego di Spinazzola: dubbi chiari e accuse esplicite accomunano gli otto milioni di telespettatori che hanno visto l’Italia perdere al Bernabeu con la Spagna, per quella che alla fine è stata definita una lezione o un’umiliazione.

“Una grande delusione, come per tutti gli italiani”, e il presidente Coni Malagò dà voce a quei tifosi. “Prima della partita mi avevano criticato per il mancato impiego di Insigne, ora mi criticano per averlo fatto giocare e poi non averlo sostituito…”, l’amara considerazione del commissario tecnico, consapevole che questi sono i giorni più difficili da quando siede sulla panchina azzurra.

“E’ ingiusto accusare Ventura se, magari andando contro la sua natura prudente, ha osato troppo per cercare di vincere con la Spagna. E’ il momento di restare uniti, anzi di tifare tutti per l’Italia”, dice all’Ansa Urbano Cairo, presidente granata che conosce bene il tecnico per averlo voluto alla guida del Torino. “Una partita così può capitare – aggiunge Cairo, annunciando l’intenzione di andare a Reggio per la partita con Israele – specie contro i fenomeni della Spagna: ma ora bisogna rimanere uniti, il traguardo del Mondiale è irrinunciabile”.

Il ct è nell’occhio del ciclone per aver proposto il MODULO OFFENSIVO, un 4-2-4 che, in pratica ha regalato un uomo a centrocampo agli spagnoli, perennemente in superiorità davanti a De Rossi e Verratti. “Trovi l’erede di Pirlo”, indica al ct Marco Tardelli, in veste di accusatore con attenuante (“con Chiellini, il ct avrebbe usato il 3-5-2”). “INSIGNE schierato così è un problema”, aggiunge però l’Urlo Mundial.

Secondo Dino Zoff “siamo scesi in campo pensando di fare qualcosa in più. Nel calcio sei offensivo quando riesci ad attaccare. Se non ci riesci…”. Velenoso Gianni Rivera: “ormai la maglia numero 10 la danno anche ai portieri..” Ma Albertini sottolinea: “Questa nazionale ha scelto la via del coraggio, era ingiusto rinunciare per una partita seppure importante”.

Il discorso del modulo e del centrocampo coinvolge VERRATTI, un altro dei capi d’accusa a carico di Ventura: il tunnel e il sombrero fatti da Isco all’azzurro del Psg sono la foto del Ko dell’Italia. Perché il ct non lo ha sostituito? “Andare in sofferenza fisica a settembre è una costante azzurra – ricorda Demetrio Albertini – Se punti sulla tattica e sulla corsa e affronti il talento puro, un’avversario bravissimo nel gestire la palla, è inevitabile…”.

Ma allora si capiscono ancora meno le SOSTITUZIONI TARDIVE di Ventura, che a proposito di coloro che erano in sofferenza ha fatto giocare SPINAZZOLA, mandato in campo, nonostante il ct tenga così tanto alla condizione fisica, nonostante non abbia ancora giocato con il suo club in questa stagione.

“Lo ha avuto una settimana, lui sapeva quel che faceva: a posteriori, si può sempre criticare”, le parole di Albertini. “Di sicuro Spinazzola non era nel momento giusto anche psicologicamente, non sapendo nemmeno di quale squadra è, se dell’Atalanta o della Juve. Non è mai sceso in campo”, il duro giudizio di Tardelli. In ogni caso, conclude Zoff, “non andare al Mondiale sarebbe un disastro”. La sentenza martedì a Reggio, contro Israele.

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