M5S, conto alla rovescia per le primarie. Di Maio: “Insieme per governare”

Di Maio
Luigi Di Maio. ANSA/ANGELO CARCONI
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Luigi Di Maio. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Una coltre di silenzio, in questi giorni e ancora in queste ore, avvolge l’indicazione delle regole che definiranno le candidature del M5S. Un lungo incontro a Milano nella sede della Casaleggio Associati è servito ai vertici del Movimento a fare il punto ed è probabile che entro la settimana dal blog ufficiale filtrino le prime direttive per la partita primarie. Una partita che, al momento, vede un solo protagonista: Luigi Di Maio.

Il vice presidente della Camera, nel giorno in cui escono altre anticipazioni del libro-inchiesta degli ‘ex’ “Supernova”, pubblica una sorta di post-manifesto su Facebook in cui si difende dalle critiche per la sua partecipazione a Cernobbio e dà anche un messaggio di unità al suo elettorato.

“Il M5S deve andare al Governo. C’è da metterci pancia a terra e lavorare per il nostro obiettivo comune, tutti insieme. Portavoce, attivisti, simpatizzanti, chiunque condivida la nostra visione sappia che i mesi a venire saranno fondamentali per il nostro futuro”, sottolinea Di Maio difendendo – dai media ma, senza citarli, anche dai malumori interni – la sua partecipazione a Cernobbio.

“I media vogliono farci passare per ciò che non siamo, ma questa volta abbiamo un’esperienza in più e non ci faremo fregare”, avverte Di Maio assicurando che sull’euro, al Forum Ambrosetti, non c’è stata alcuna virata ricordando di aver avuto di recente anche incontri più “popolari” rispetto a quello di Cernobbio e annunciando il suo ritorno in Sicilia.

Il frontman campano ribadisce quindi di essere in campo e giocherà da favoritissimo la partita per la premiership. Anche perché finora l’unico avversario che potrebbe batterlo, Alessandro Di Battista, non ha sciolto ancora le riserve sulla sua discesa in campo. Una discesa che resta tuttavia difficile anche perché, a inizio agosto, lo stesso Di Battista si diceva “felice” di avere il suo amico Di Maio come candidato premier.

Sulle regole invece per ora nulla è stato comunicato. I rumors più accreditati danno per probabile un doppio turno sulla scia delle Quirinarie con i più votati del primo turno che accedono al successivo (a meno che non scelgano di ritirarsi). E tiene banco anche l’ipotesi di possibili deroghe alla regola dei due mandati: principio ferreo del Movimento sul quale, sia pur prudentemente, domenica scorsa Di Battista sembrava aprire a modifiche.

Nel frattempo, venerdì il M5S festeggerà il decennale del V-Day a Trieste (con Di Maio e forse anche Davide Casaleggio) e riprenderà, dopo il doppio attacco hacker, a parlare della piattaforma Rousseau. Nello stesso giorno Nicola Biondo e Marco Canestrari presenteranno alla Stampa Estera il loro “Supernova”, duro j’accuse al M5S che si avvale, spiegano, anche di diverse rivelazioni di “insider” al Movimento.

E proprio l’ascesa di Di Maio è uno dei capitoli più scottanti del volume. “Tutto resta negli spifferi delle finestre di Montecitorio, in questo brutto alone di omertà, che poco ha a che fare con l’Onestà”, si legge nel libro che – spiega uno degli autori – individua nel via libera dato dai vertici all’incontro con il Pd sulla legge elettorale il momento “X” dell’ascesa dell’esponente campano. E Supernova, sul futuro del M5S, non ha dubbi: “la sua storia finirà male, molto male”.

(di Michele Esposito/ANSA)

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