Università: poca Italia nella Top 200 Times, solo Pisa

LONDRA. – C’è poca Italia nella classifica delle migliori università del mondo diffusa dalla rivista britannica ‘Times Higher Education’. Gli unici due atenei italiani presenti nella top 200 sono infatti le scuole universitarie superiori di Pisa, Sant’Anna e Normale, rispettivamente 155esima e 184esima. Al vertice si conferma il Regno Unito con l’Università di Oxford in testa mentre quella di Cambridge sale in seconda posizione, seguito dagli Stati Uniti col California Institute of Technology in terza posizione, a pari merito con la Stanford University.

Nel complesso l’Europa, Gran Bretagna inclusa, continua a mantenere 100 delle 200 “top universities” mondiali, ma le istituzioni asiatiche, quelle cinesi in particolare, guadagnano posizioni rispetto al precedente ranking e vedono ripagati i significativi investimenti in ricerca dei loro governi. Non si avvertono per il momento gli effetti della Brexit sugli atenei britannici ma è la stessa Times Higher Education a sottolineare che le università del Regno possono contare sui cospicui fondi alla ricerca in arrivo dall’Ue e senza di quelli rischiano di perdere il loro primato mondiale.

In ambito europeo, sono da segnalare due nuove prime posizioni ai vertici nazionali di Spagna e Italia, dove si affermano rispettivamente la Pompeu Fabra University di Barcellona e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. “Per il nostro Paese – spiega una nota dei due atenei toscani – si tratta di una fluttuazione interna al sistema delle scuole universitarie superiori di Pisa: la seconda posizione della Normale, prossima a federarsi con il Sant’Anna e con lo Iuss di Pavia, ne conferma la competitività a livello globale”.

Le altre università italiane si sono classificate oltre la duecentesima posizione: nel range 201-250 ci sono Bologna, il Politecnico di Milano e l’università di Trento, seguite nel range successivo dalla libera università di Bolzano e dalla Sapienza di Roma; un passo più indietro gli atenei di Milano, Padova e Pavia. Nella graduatoria internazionale le prime università del Sud sono gli atenei della Calabria e di Salerno che si trovano, in compagnia di Milano Bicocca, Politecnico di Torino e università di Trieste, nel range 351-400. In tutto sono 39 gli atenei italiani nella classifica generale che è formata da mille istituzioni.

I punteggi sono stati calcolati sulla base di macro indicatori riuniti in cinque categorie: formazione, ricerca, numero di citazioni, internazionalizzazione, trasferimento tecnologico e di conoscenze verso il sistema industriale. Per ogni categoria, gli analisti hanno individuato una serie di ulteriori indicatori. Si è arrivati alla classifica finale tenendo conto anche del dimensionamento degli atenei e del contesto nazionale di riferimento, per rendere più omogenea possibile la valutazione, in riferimento alle differenze che intercorrono da un sistema universitario all’altro.

Gli “standard rigorosi”, come li ha definiti il direttore editoriale di Times Higher Education, Phil Baty, sono stati integrati dai prerequisiti di valutazione per ciascuna delle mille università prese in esame, come il numero di pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. “Sant’Anna e Normale, a fronte di valutazioni generalmente positive nei cinque macro indicatori – sottolinea ancora la nota degli atenei toscani – hanno trovato uno dei punti di forza nella qualità della ricerca, con particolare attenzione per il numero di citazioni delle pubblicazioni dei loro docenti e ricercatori”.