Sicilia, parte la campagna elettorale: per Renzi non è test nazionale

Fabrizio Micari e Matteo Renzi
Fabrizio Micari e Matteo Renzi

TAORMINA (MESSINA). – Giuliano Pisapia dice no a Fabrizio Micari e al momento non si impegna per Fava. Renzi da Taormina ribatte: “Tutto ciò che accade in Sicilia è importante per l’Italia”, ma le prossime elezioni Regionali sono solo un fatto locale, “non c’è uno stress test”. Il segretario del Pd mette in guardia: il voto nell’isola “non è un sondaggio per le nazionali” e “neppure una discussione politica su queste o quelle le alleanze”.

“In Sicilia – afferma, accanto al candidato governatore Fabrizio Micari – c’è in ballo il futuro della Sicilia. E se qualche politico o qualche commentatore della stampa usa le elezioni regionali come test nazionale commette un errore e fa del male ai siciliani”. Per questo li invita “a non permettere ai politici nazionali di trattarli da cavia”.

Una tesi non condivisa da Giorgia Meloni, leader di Fdi-An, che a un’iniziativa a sostegno del candidato del centrodestra, Nello Musumeci, dà piena valenza nazionale al voto in Sicilia. “Questo è un bel test – ha detto – è un laboratorio interessante: c’è una coalizione coesa che mette insieme tutte le anime su una proposta chiara, non di melassa, e coraggiosa su idee che non bisogna aver paura di esprimere”. E la vittoria dell’ex presidente dell’Antimafia regionale sarà, secondo la Meloni, “un ottimo indicatore per un’alleanza di patrioti per il governo della nazione”.Concetto ribadito anche da Gianfranco Miccichè.

Parla del voto in Sicilia, e basta, Renzi ringraziando “Rosario Crocetta per il passo indietro” e Micari “per il coraggio di buttarsi in politica”. Nessun accenno a Mdp e agli ex Pd, neppure dopo che Giuliano Pisapia, fatto l'”ultimo, disperato tentativo” di far parlare Fabrizio Micari e Claudio Fava, ha deciso di non sostenere il rettore di Palermo, candidato di Pd, Ap con il Movimento di Leoluca Orlando, e al momento neanche il candidato di Mdp e della sinistra.

Ci prova il sindaco di Palermo a ricucire, lanciando un appello all’unità del centrosinistra: “Ho vissuto con entusiasmo e speranza l’incontro a SS Apostoli del 1 luglio ed è nel ricordo di quell’incontro che mi permetto di rivolgere un appello forte a tutti, a chi vi ha preso parte e a chi non era presente, affinché insieme lavoriamo per un nuovo futuro di cambiamento e sviluppo, per non consegnare la Sicilia a prospettive catastrofiche”.

Renzi punta su Micari, convinto che ci siano “tutte le condizioni per vincere”: un candidato competente, il programma e la squadra. E annuncia che le foto della appena iniziata campagna elettorale saranno anche di “politici, come è giusto che sia”, ma soprattutto di “società civile”: basta “le vecchie foto che siamo abituati a vedere” che ci sono “anche nel mio libro”.

“Micari è una una novità e ha avuto coraggio a candidarsi – osserva Renzi – c’è chi lo ha fatto quattro volte chi due volte, della serie ‘ritenta sari più fortunato’. La novità è Micari, che vedo per la seconda volta”. Lui si dice pronto e sfida i concorrenti su progetti e idee reali sul futuro.

Con l’ottimismo di potere essere il futuro governatore della Sicilia: “con Renzi abbiamo fatto un’analisi della situazione e abbiamo riscontrato che ci sono assolutamente le condizioni per arrivare a vincere”. “E questo – chiosa l’ex rettore di Palermo – è l’obiettivo reale che abbiamo e credo ci siano le condizioni, lo spirito, le idee per arrivare a questo risultato”. Anche, crede, senza la Sinistra.

(dell’inviato Mimmo Trovato/ANSA)

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