Monito Usa: “Cina rispetti le sanzioni a Pyongyang o agiremo”

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Bombardieri americani sorvolano la penisola coreana in risposta all'ultimo test balistico di Pyongyang. EPA/US AIR FORCE/STAFF SGT. JOSHUA SMOOT HANDOUT
Bombardieri americani sorvolano la penisola coreana in risposta all’ultimo test balistico di Pyongyang. EPA/US AIR FORCE/STAFF SGT. JOSHUA SMOOT HANDOUT

NEW YORK. – Il giorno dopo le nuove sanzioni votate dalle Nazioni Unite contro la Corea del Nord, Washington lancia un monito alla Cina: rispetti le misure adottate insieme in Consiglio di sicurezza o gli Stati Uniti sono pronti a decidere nuove restrizioni ai danni di Pechino. Il messaggio del segretario al tesoro Steve Mnuchin è chiaro, e anticipa quello che Donald Trump dirà direttamente a Xi Jinping fra poche settimane.

Secondo indiscrezioni di stampa, infatti, il presidente americano si appresta a volare a Pechino: probabilmente a novembre, quando il tycoon si recherà in Vietnam e nelle Filippine per partecipare ai vertici dell’Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) e dell’Asean (Associazione dei Paesi del sudest asiatico). Vastissima l’agenda al centro dei colloqui tra Trump e Xi, ma al centro ci sarà proprio la crisi nordcoreana, la cui soluzione dipende in grandissima parte dalla leadership cinese.

La sfida il giorno dopo la nuove sanzioni Onu è infatti quella di renderle il più efficaci possibile, per isolare sempre di più Pyongyang e costringerla a sedere attorno a un tavolo negoziale. Cosa che finora non è accaduta, con molte realtà riconducibili alla Cina e alla Russia che continuano a fare affari con il regime di Kim, alimentando flussi di denaro, di petrolio fondamentali per l’ulteriore sviluppo dei programmi nucleare e missilistico di Pyongyang. “Pechino deve rispettare le misure adottate e imposte dall’Onu altrimenti agiremo”, è il monito di Mnuchin.

Intanto Seul prova a spaventare Kim. Starebbe infatti lavorando per costituire e addestrare entro la fine dell’anno una task force delle forze speciali chiamata ‘Decapitation Unit’, il cui obiettivo è proprio quello di uccidere il leader nordcoreano. Lo scrive il New York Times, spiegando che l’unità avrà le dimensioni di una brigata. Dunque almeno 1.500 ‘Rambo’ che agiranno col supporto di elicotteri e aerei da trasporto per penetrare la Corea del Nord e lanciare raid notturni.

E se Bruxelles si dice pronta a varare sanzioni aggiuntive contro Pyongyang, il regime di Kim torna a minacciare gli Stati Uniti: “Dovranno aspettarsi una risposta molto forte, con conseguenze insostenibili”.

(di Ugo Caltagiorone/ANSA)

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