Mattarella a Malta, vertice su migranti e confini

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine della visita alla scuola elementare "Dante Alighieri" (Foto Ufficio Stampa Quirinale)
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Foto Ufficio Stampa Quirinale)

LA VALLETTA. – “Crossing borders”: tema caldissimo quello che ben 13 capi di Stato europei affronteranno a Malta per un vertice tutto dedicato ai flussi e alla coesione sociale dell’Europa. Per l’Italia sarà presente Sergio Mattarella che sarà a La valletta per una visita di Stato. I giorni successivi, il 14 ed il 15 di settembre, si terrà a Malta il tredicesimo meeting Arraiolos, un incontro informale tra i Capi di Stato dell’Unione Europea che non hanno funzioni nell’esecutivo. In totale ci saranno 13 presidenti di cui, per la prima volta, tre donne, inclusa la padrona di casa Marie-Louise Coleiro Preca.

Si tratterà dell’evento più grande del gruppo Arraiolos da quando nel 2003 l’allora presidente portoghese Jorge Sampaio dette il via all’iniziativa, nella cittadina di Arraiolos appunto, invitando i Capi di Stato di Finlandia, Francia e Germania per discutere insieme dell’allora imminente allargamento dell’Unione avvenuto nel 2004. Ma oggi il tema forte in tutta Europa è quello dei migranti e le discussioni informali di Malta permetteranno ai 13 presidenti di fare una sorta di “check up” dello stato di salute dell’Unione rispetto a un tema assai diviso e che vede in prima fila l’impegno dell’Italia.

“Crossing Borders”, quindi. Attraversare confini, riferito a fenomeni migratori che sembrano inarrestabili e che rischiamo di frantumare un’Unione europea debole e priva di ossigeno ideale. L’impronta che si vuole dare all’incontro, secondo quanto spiegato dalla presidente maltese Coleiro Preca, è quella di rivitalizzare i valori sociali dell’Europa, sottolineando come la responsabilità sociale possa aiutare gli emarginati e gli indifesi.

Proprio due anni fa, nel luglio 2015, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella spiegava da Malta come la decisione dell’Unione europea di distribuire, seppur su base volontaria, parte dei profughi del Mediterraneo fosse un primo passo importante per la condivisione di un problema che non è solo dell’Italia o di Malta ma di tutta la Ue.

Erano proprio i giorni, e sembra passato un millennio, nei quali i ministri degli Interni della Ue avevano trovato un accordo per redistribuire su due anni in tutta Europa poco più di 32mila profughi arrivati in Italia e in Grecia. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, i numeri degli sbarchi sono cresciuti. La solidarietà europea no.

(Dell’inviato Fabrizio Finzi/ANSA)

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